Ancona-Fermana, domenica al Del Conero serve un cambio di passo da parte dei canarini

CALCIO - L’Ancona vola, la Fermana arranca. È con questi presupposti che le due formazioni si avvicinano al derby, una sfida dal sapore intenso, dove i punti valgono doppio e la rivalità si mescola a obiettivi stagionali diametralmente opposti.

I dorici di mister Gadda sono la squadra del momento. Dopo la sconfitta del 3 novembre contro la capolista Sambenedettese, l’Ancona ha cambiato marcia, raccogliendo 20 punti su 24 disponibili. Sei vittorie, due pareggi e tanta fiducia in un gruppo che ha saputo risalire la china, lasciandosi alle spalle il malcontento e le tensioni societarie di inizio stagione. Ora la squadra è quarta in classifica con 32 punti, a un passo dal Chieti e a due lunghezze dall’Aquila. La Samb, leader indiscussa del campionato, resta lontana 11 punti, ma nel calcio non si può mai dire.

I vertici della società dorica sono stati chiari fin dall'inizio: l'obiettivo di questa stagione non era vincere il campionato, ma gettare le basi per il futuro. L'Ancona sta lavorando per costruire una squadra competitiva in vista della prossima annata, puntando al salto di categoria e al ritorno in Serie C. Una categoria che la squadra aveva già conquistato sul campo la scorsa stagione, ma che è sfumata a causa delle ben note vicende societarie, che hanno impedito l'iscrizione al campionato di terza serie nazionale.

Sul fronte opposto, la Fermana arriva al derby con tutt’altro spirito. Penultima in classifica con 14 punti, la formazione gialloblù vive una stagione complicata, segnata da difficoltà tecniche e mentali. L’ultima vittoria dei gialloblu risale al 24 novembre ad Avezzano e la sconfitta contro la Recanatese ha lasciato il segno: un gol subito, niente reazione, solo confusione e nervosismo. Doveva essere la partita della svolta, ma la Fermana è ricaduta nelle solite trappole. Nel post-gara, Mister Brini non ha usato mezzi termini in sala stampa. Ha sottolineato che c'è ancora molto lavoro da fare e che bisogna migliorare su diversi aspetti. Ha anche ribadito che l'impegno deve essere collettivo: staff tecnico, giocatori e società sono tutti chiamati a dare il massimo.

L’attuale allenatore dei canarini, subentrato a Bolzan dopo l’esonero del 23 dicembre, ha un legame speciale con la piazza di Ancona. Fabio Brini è stato protagonista di due storiche promozioni dalla Serie C alla Serie B, entrambe conquistate vincendo le finali playoff. La prima risale al 15 giugno 1997, quando l’Ancona superò il Savoia 1-0 allo Stadio Olimpico di Roma grazie al gol di Tentoni. La seconda, ancora più memorabile, vide i dorici trionfare contro l’Ascoli nella finale giocata al Renato Curi di Perugia, decisa dalla rete di Ventura. Due imprese che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del club dorico.

Il restyling della rosa a disposizione di mister Brini prosegue senza sosta. In settimana hanno lasciato la squadra il difensore Bonugli e l’attaccante Lomangino, entrambi rientrati alle rispettive società di appartenenza, Ternana e Albinoleffe. A rinforzare il centrocampo è arrivato l’argentino classe 1995 Matias Etchegoyen, prelevato dalla Sancataldese, squadra del girone I di Serie D.

Etchegoyen cresciuto calcisticamente nella sua terra natia, vanta esperienze internazionali in Grecia, Gibilterra e Galles; la passata stagione ha vinto il campionato di Eccellenza in Basilicata con il Francavilla indossando in passato anche le maglie di Varese (Serie D) e Sant’Angelo (Eccellenza). Mediano di ruolo, è un giocatore versatile che può essere schierato come centrocampista centrale o di destra. Indosserà la maglia numero 7 e sarà già a disposizione di Brini per la sfida al Del Conero di domenica.

Il centrocampo è il reparto che più necessita di rinforzi, con l’urgenza di trovare elementi capaci di inserirsi in fase offensiva e recuperare rapidamente in difesa. L’arrivo di Etchegoyen, giocatore carismatico, rappresenta un passo avanti, ma serve uno sforzo ulteriore per colmare le lacune e dare alla squadra la solidità necessaria.

La società ha già compiuto uno sforzo significativo con gli innesti di De Silvestro e D’Agostino in attacco, Etchegoyen a centrocampo e Barchi in difesa. A questi si aggiungono i giovani difensori classe 2006 Dragomir e Brandao Vaz, fondamentali per allungare una coperta che, durante il girone d’andata, si è spesso rivelata troppo corta. Nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori movimenti in entrata, anche se sarà necessario operare con cautela, tenendo conto delle risorse economiche limitate e senza correre il rischio di fare il passo più lungo della gamba.

La sfida sarà diretta da Marco Costa di Busto Arsizio. Domani al Del Conero non sarà solo una partita, ma una sfida d’orgoglio per la Fermana. Nonostante le difficoltà, ogni derby è l’occasione per ricordare che nel calcio nulla è scritto. Serve unità, sacrificio e il cuore di chi sa che, per rialzarsi, bisogna crederci fino in fondo. Il derby è anche questo: una chance per riscrivere il proprio destino.

Paolo Catena

Foto di Jacopo Chiappini
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