A tu per tu con i canarini: conosciamo meglio Filippo Forò

CALCIO - È tornato ad indossare la maglia della squadra più rappresentativa della sua città, Filippo Forò, già in gialloblù due stagioni fa. Grandissima la soddisfazione per il mediano classe 1987, che proprio con i canarini aveva iniziato il Settore Giovanile da bambino e che veste sempre con il massimo orgoglio la casacca della Fermana, grato per la fiducia ancora una volta concessagli. Molto positivo anche questa volta l'inserimento di Forò nella truppa di Mister Jaconi: la definizione coniata dal tecnico per definire i centrocampisti che nelle ultime due uscite hanno tenuto le chiavi della mediana canarina (Misin e, appunto, Forò) è stata "due mastini". Definizione perfetta per fotografare la grinta e la determinazione di questi due ragazzi, che davvero per ogni pallone perso ne recuperano almeno dieci.

D: Contro il Campobasso è arrivata una battuta d'arresto, nonostante una ripresa tutto cuore e la solita buonissima intesa con Misin.

R: E’ vero, domenica purtroppo è stata una disattenzione a punirci. Dobbiamo stare sempre concentrati al massimo. Nel secondo tempo siamo scesi in campo più aggressivi perché dovevamo recuperare ed il cambio di mentalità si è notato. Abbiamo preso più rischi, ma siamo anche andati vicini al pareggio. Con Alex mi trovo bene, con lui e tutti i compagni sappiamo sempre di poter contare l'uno sull'altro, ed è questo che conta.

D: Sei tornato da qualche mese in gialloblù, come hai ritrovato l’ambiente canarino? Quali sono i tuoi obiettivi personali e dove può arrivare secondo te questa Fermana?

R: Rispetto a due anni fa il gruppo è diverso, anche se alcuni ragazzi li conoscevo già. Ho trovato tutto l'ambiente cresciuto e migliorato, più professionale ancora, ma sempre sereno. Credo che questo si debba anche all'arrivo di Mister Jaconi, un allenatore dalla grande esperienza e dal forte carisma, capace di portare un cambio di mentalità decisivo. I nostri tifosi sono sempre stupendi: il calore con cui ci seguono anche in trasferta è per noi fondamentale, giocare sapendo di averli al nostro fianco ci trasmette un orgoglio e una carica fortissimi. A livello di obiettivi, più che sul piano personale ognuno di noi è concentrato su quello di squadra: cerchiamo di salvarci prima possibile, come richiesto della Società, e poi sono sicuro che potremo toglierci delle belle soddisfazioni. Adesso è ancora presto per guardare la classifica, lo faremo al momento giusto. Il sogno che ho io per me, invece, è di segnare sotto la Duomo.

D: Racconta qualcosa di te: atleta e squadra del cuore? Film preferito? Passioni oltre il calcio?

R: Tifo per il Milan, ma come atleti ho una predilezione per tutti i centrocampisti dalla grande personalità, ad esempio Vidal e Nainggolan. Spero di incarnare anche io quello spirito. Oltre al calcio una mia grande passione è la musica. Tra i film che di recente mi hanno colpito c'è "Le riserve", visto insieme a tutti i compagni. Parla di un gruppo molto unito che vuole sfruttare al massimo la seconda possibilità che la vita gli offre. Una lezione che non andrebbe mai dimenticata.

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