Skype e WhatsApp, gli anziani tengono compagnia ad altri anziani “E al Murri doniamo fondi per mascherine e respiratori”

FERMANO - La propagazione del Coronavirus nel territorio nazionale ha bloccato tutto. Da più di una settimana. E a farne le spese, oltre al comparto economico, sono soprattutto le fasce più deboli e gli anziani che vivono soli. Un allarme che Franco Menicali, presidente provinciale dell'Auser (l'associazione per l'invecchiamento attivo), lancia in un momento in cui “ci si concentra troppo su numeri e percentuali e poco, molto poco, sulle vite delle persone”. Così, insieme ai tanti volontari (“ovviamente anziani”), si cerca di fare compagnia a chi non ha familiari accanto a sé, un po' al telefono, un po' attraverso Skype, un po' via WhatsApp.

Menicali, facciamo il punto della situazione. “Non possiamo fare servizio, non possiamo accompagnarli a fare la spesa. Insomma, siamo fermi. Abbiamo i volontari che sono prevalentemente anziani, tra i 60 e i 70 anni, anche se abbiamo qualche giovane. Ma non possiamo mettere a rischio nessuno.”

Come si sviluppa la vostra associazione a livello provinciale? “Nel Fermano siamo intorno ai 500 iscritti. Considera che la nostra è la provincia con i numeri più piccoli in una regione che conta oltre 10.000 associati. Ultimamente abbiamo aperto i circoli di Montegiorgio e Santa Vittoria in Matenano, dovevamo inaugurarli prima di questo cataclisma. Abbiamo sedi a Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio, Montegranaro e due ad Amandola. A Fermo assistiamo una quarantina di persone, ma oggi facciamo solo compagnia telefonica, evitando il contatto fisico.”

State però cercando di raccogliere fondi? “Mi è venuta questa idea, per riuscire a fornire all'ospedale materiale come mascherine, respiratori o altro. Tanto o poco che raccoglieremo non ci interessa, l'importante in questo momento è fare qualcosa. Ci hanno indicato un Iban specifico per fare una donazione, descrivendo a chi destinare la cifra.”

Alla fine il volontariato la sua parte la fa sempre. “Sì, io ci credo molto, da sempre. A Fermo la situazione è critica ma in altre zone è veramente drammatica, da come mi raccontano alcuni amici della Lombardia. Bisogna fare qualcosa, subito.”

Andrea Braconi

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