Pasti, borse alimentari, vestiti e docce: come cresce Il Ponte

FERMO - Pazienza e gentilezza. Da 34 anni l'attività dell'associazione Il Ponte ruota intorno a queste due parole chiave. “Il nostro essere pratici – spiega il presidente Silvano Gallucci - viene supportato da questi elementi che la gente cerca costantemente, in uno spirito di fraterna solidarietà”.

Presidente, Il Ponte oggi più che in passato è un punto di riferimento per la città di Fermo e per tutto il territorio provinciale. Sono cresciute le attività di collaborazione con i Servizi Sociali e con tutta la rete di solidarietà, dalla Caritas diocesana alle varie realtà che danno una mano a chi ne ha bisogno. Noi ci occupiamo delle necessità primarie, alimenti, vestiario e docce. Ma oltre a questo c'è la parte relazione, quella che manca molto a persone che sono sole. È un mondo un po' marginale, che viene sostenuto dall'attività dell'associazione.”

Sostenuto da quanti volontari? Siamo sempre 10-12 persone al giorno, a volte arriviamo anche a 15 e abbiamo anche 3 del Servizio Civile che ci danno una mano. Poi c'è questa rete di solidarietà intorno a noi che rafforza il nostro agire, anche con donazioni e alimenti. E noi siamo a disposizione di chi ha bisogno.

Cosa significa guidare l'associazione in un momento storico come questo?

Questo è il momento di fare le cose insieme per gli altri, perché da soli non si va da nessuna parte. La nostra situazione cresce, ne siamo orgogliosi, ma di pari passo ci sono nuove attività da mettere in campo.”

Cresce anche il disagio, anche in fasce sociali un tempo lontane da certe dinamiche, con il Covid che ha acuito una situazione già preoccupante.

Certamente sì, soprattutto quello che maggiormente ha colpito è la relazione, con persone sole che restano ancora più sole. Ci sono anche fasce di popolazione che prima del Covid o non avevano problemi o ne avevano sicuramente meno di oggi. I numeri sono cresciuti almeno del 30%, sia per quanto riguarda i pasti distribuiti che per le borse alimentari. Il vestiario non manca, anche perché gli accessi sono un po' limitati causa pandemia. Ma noi ce la mettiamo sempre tutta.”

I numeri, nel vostro caso, sono un fattore imprescindibile per comprendere al meglio il fenomeno. Prepariamo tra i 50 e i 60 pasti al giorno, di cui una decina vengono conferiti dalla Croce Rossa a persone che non possono muoversi. A volte si aiutano anche tra loro. La domenica qualcuno trova sollievo con qualche amico o in altri posti. Le borse, invece, sono almeno un centinaio alla settimana e abbiamo bacino di utenza di 400-500 persone che trovano supporto dall'attività dell'associazione.”

ilponteonlusfermo.it

Andrea Braconi

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