MONTE URANO - Verrà presentato sabato 25 gennaio presso la Sala Consiliare del Comune di Monte Urano “Progetto Colombo” Liberi di Muoversi, nuovo dispositivo gratuito per la cittadinanza con tanto di Gps che servirà per localizzare i malati con disturbi cognitivi che si allontanano da casa. Uno strumento utile per le ricerche e che consente di preservare l’autonomia della persona, con la possibilità di rintracciare le persone affette da patologie neurovegetative, facilitandone il loro soccorso in caso di smarrimento. Il dispositivo di geolocalizzazione consentirà di individuare la loro posizione e di fornire le informazioni necessarie per il loro ritrovamento. Lo strumento sarà consegnato gratuitamente alle famiglie del malato, alle quali resterà solo il costo di attivazione della scheda Sim per la trasmissione dei dati. Il servizio è stato ideato e costruito dal Comune di Monte Urano insieme i medici di base e con la collaborazione degli uffici comunali.
“Un nuovo servizio gratuito è stato attivato e pensato per i soggetti che hanno delle malattie degenerative. Un modo per aiutare i familiari, soprattutto alcune categorie, per renderli più sicuri. Ci siamo ritrovati, da amministratori, a gestire una grave situazione sociale e da questa siamo stati ispirati. In altre zone d’Italia il servizio è attivo ed utile ed anche noi lo abbiamo pensato per i nostri concittadini”, ha sottolineato il primo cittadino Andrea Leoni.
“L'esperienza di assistere e vivere a fianco di una persona malata di Alzheimer o altre patologie degenerative come la demenza senile, è particolarmente difficile da gestire nel quotidiano, spesso traumatizzante per i familiari. Con il progredire della malattia, la perdita di memoria si acutizza e improvvisamente anche riconoscere i propri mariti, mogli o figli diventa impossibile. – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali, Letizia Zaccari - In ogni famiglia in cui è presente un malato di Alzheimer, ciò si traduce con la conciliazione tra l'assistenza e le dinamiche del quotidiano, alle quali si aggiungono le spese economiche da sostenere. Per questo abbiamo dato il via ad un progetto che agisca su tre fronti: preservare l'autonomia personale del malato, prevenirne la scomparsa e tutelare le famiglie. Vogliamo sviluppare una maggiore consapevolezza della dimensione sociale di questa malattia e fare un primo passo per creare solidarietà con le famiglie attanagliate da questo problema, perché possano uscire dall’isolamento nel quale si ritrovano catapultate”.