Letteratura e teatro contro la violenza di genere. Appuntamento a Rapagnano domenica 9 marzo

RAPAGNANO - Celebrare la forza del femminile non può essere un puro esercizio retorico. Deve servire ad ascoltare più in profondità, reagendo ad una sottocultura che affonda le proprie radici nell’ignoranza e traduce la paura del confronto nella violenza, fisica e psicologica. Tra vecchi crimini e morbose relazioni digitali. Un binomio capace di produrre un unico allarme: l’aumento delle giovani vittime di violenza sessuale, revenge porn, adescamento online, cyberbulismo.

Tra il 2023 e il 2024, secondo il ministero degli interni, la media è stata quella di 10.733 casi di maltrattamenti in famiglia, 258 episodi di pornografia minorile e 2.196 violenze sessuali, di cui 43 commesse all’interno di istituti di istruzione e 34 commesse in più persone contro una sola vittima. Come un’amicizia tra donne può lenire il dolore, radicale e indelebile, della sopraffazione subita? Quando i legami costituiscono, al contempo, l’ antidoto alla più cruda brutalità e l’occasione per una vita nuova? Sono quesiti che trovano un’originale risposta nel romanzo “Nate due Volte” di Elisabetta Pieragostini, scrittrice e attivista anti-gender gap che ha fatto alla lotta alla violenza di genere e al divario tra uomini e donne nei luoghi di lavoro una vera e propria battaglia personale.Il toccante racconto dell’autrice narra il tenero e incrollabile rapporto tra Nicoletta e Ginevra, due ragazze in attesa di accogliere una delicatezza capace di sciogliere le intricate fragilità del loro cuore. L’opera, densa di sensibilità e realismo, sarà presentata domenica, 9 marzo, a partire dalle ore 18, al Teatro Comunale Giacomo Emiliani di Rapagnano. (Fermo). La serata, fortemente voluta dal Comune di Rapagnano e dalla prima donna sindaca della sua storia, Elisabetta Ceroni, verrà impreziosita anche da una coinvolgente performance drammaturgica composita, un mosaico di voci e readings sulla gender violence a cura di TALIA OFFICINA TEATRO), impreziosito dalle suggestive note della violinista Daniela Carlini. Tra i brani affrontati, interpretati da Giulia Scalpelli, Barbara Lattanzi, Edelvais Totò e Andrea Vitali, estratti da Magnificat (Alda Merini) Femminicidio (Narda Fattori), Ferite a Morte (Serena Dandini) e il monologo Lo stupro, di Franca Rame, racconto agghiacciante di un episodio emblematico di efferatezza avvenuto nel tempo in cui l’emancipazione femminile avanzava con progressi importantissimi eppure risultava ancora frenata da controspinte reazionarie.

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