MONTELPARO - È una sorta di regalo di compleanno quello che Giovanni, insieme alla moglie Barbara, si è voluto fare per festeggiare il suo 54esimo compleanno. Aprire le porte de La Ginestra, suggestivo hotel residence nel territorio di Montelparo, alle ragazze ed ai ragazzi di Montepacini rappresenta per loro un sogno che si realizza. “Il sogno - racconta Giovanni - era quello di iniziare a creare una struttura inclusiva che potesse dare uno spazio anche a persone legate al mondo della disabilità, ma che magari potessero avere più difficoltà ad entrare in un settore come quello ricettivo”.
Un desiderio che nasce da esperienze personali o altro?
“Nasce sia da esperienze pregresse, soprattutto di mia moglie Barbara, che ci hanno sempre insegnato ad avere un rapporto particolare e speciale con queste persone.”
Come vi siete avvicinati a Montepacini?
“Abbiamo parlato con Marco Marchetti, il loro portavoce, e a seguito di quell'incontro si è valutata la possibilità di poter includere, all'interno dello staff cucina o dell'albergo per la pulizia delle camere, ragazzi provenienti non solo da Montepacini ma allargando il raggio di azione della stessa fattoria sociale.”
Il pranzo di domenica 14 giugno, durante il quale saranno proprio gli stessi ragazzi a servire a tavola, segna un ulteriore passo.
“Sarà un momento per conoscerci e per verificare la possibilità dell'inizio di questo percorso. Un momento che vede la collaborazione del Comune di Montelparo e al quale abbiamo invitato il sindaco di Fermo. Siamo andati avanti con la stagione e magari alcuni di questi ragazzi possono aver preso altri impegni. Ma ci piace verificare se ci possono essere figure da inserire già da quest'anno.”
Diamo i numeri della vostra struttura.
“Nasce negli anni '80, è molto bella con quella pietra tipica del territorio marchigiano. È immersa completamente nel verde e si sviluppa per più di 8 ettari, con all'interno anche piscina, campi da tennis, minigolf e maneggio. La struttura è dotata di una ricettività che potrebbe arrivare anche intorno ai 140 posti perché, oltre alle camere, ci sono 13 appartamenti dotati tutti di due o tre camere con bagno interno. Il personale può rimanere dentro la struttura, che garantisce il vitto e l'alloggio. Il ristorante, invece, ha una capienza che può arrivare anche sulle 130-140 persone.”
Questo, però, prima del Covid.
“Con le nuove normative tutto si è almeno dimezzato, ma tra dentro e fuori è una struttura che può comunque contare su numeri importanti. Ma credo che, almeno per quanto ci riguarda, la pandemia abbiamo contributo soprattutto a modificare alcuni modi di pensare, portandoci ad avere una visione del mondo diversa. E poi qui c'è tantissimo spazio, quindi replicare quanto sta facendo Montepacini potrebbe essere interessante. Insomma, ci sono tutti i presupposti per fare insieme qualcosa di speciale.”
Andrea Braconi
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