Cumalab si aprono le porte dell’Area Archeologica La Cuma agli studenti

MONTE RINALDO - E' stato presentato presso l’area archeologica La Cuma a Monte Rinaldo il progetto Cumalab: piano di laboratori didattici per le scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2018/19, voluto dal Comune. Dopo l’intervento di apertura del sindaco Gianmario Borroni, secondo cui “è importante mettere l’area archeologica a disposizione delle scuole”, è stato Francesco Giacinti, consigliere della Regione Marche, a ricordare l’importanza del patrimonio archeologico de La Cuma: “Serve un discorso a lungo termine fatto anche con la Soprintendenza per la valorizzazione turistica del sito. Soprattutto in una società malata di ‘presente’ – ha detto Giacinti – nella quale, cioè, si pensa solo all’oggi e al domani. Dove dopodomani è già troppo lontano. Occorre invece capire il passato”.

Ad introdurre il progetto Cumalab è stato Tommaso Casci Ceccacci, della Soprintendenza delle Marche: “L’attività conoscitiva iniziata serve anche a capire il modo migliore per conservare l’area archeologica. Quindi la tutela deve essere attiva, puntando sul far rivivere i luoghi anche attraverso la didattica per le scuole e portando qui gli studenti. Ci si può rivolgere a scuole di primo grado fino ai licei, differenziando e calibrando l’attività didattica affinché abbracci a 360 gradi l’archeologia”. Le attività di Cumalab si suddividono in: scavo archeologico simulato; ceramica; rilievi; lo scavo nelle fonti; turismo e cultura; la possibilità di svolgere visite guidate.

A contestualizzare l’attività del Cumalab all’interno del mestiere dell’archeologo è stata Tiziana Capriotti dell’Università di Camerino: “In un cantiere di scavo possiamo parlare ai ragazzi dell’attività dell’archeologo in maniera ampia, facendo vedere cosa si fa in un’area archeologica. Le attività possono essere utili per studenti dei Geometri e dell’istituto Tecnico, ad esempio, cui mostrare un rilievo in archeologia e l’assonometria di una colonna; del liceo Classico, per unire la ricerca delle fonti negli scritti di autori antichi greci e latini svolta in biblioteca, all’attività di scavo sul campo; dell’istituto linguistico, i cui ragazzi possono preparare testi in lingua straniera per raccontare e promuovere il sito; anche un’accademia d’arte può fare una sessione di disegno a mano libera qui alla Cuma, per raccontarla in immagini.Lo scavo simulato è una esperienza eccezionale per i bambini. Si può fare realizzando un piccolo cantiere nel quale scavare, nell’ottica di far capire la stratigrafia e il tipo di oggetti che si possono trovare. Oggetti che vanno poi puliti, fotografati e catalogati”, ha concluso Tiziana Capriotti, che è anche consulente scientifica del Comune di Monte Rinaldo. Assieme a lei, Letizia Pallotti e Silvia Valori saranno le operatrici coinvolte in Cumalab: “Il laboratorio Ceramichiamo – ha spiegato Letizia Pallotti – è mirato ai bambini delle scuole Primaria e dell’Infanzia ma si può estendere anche alle classi successive. È un laboratorio di immediato riscontro che stimola fantasia e manualità creando da zero un manufatto tipo coppa o vaso. I bambini lo possono poi portare a casa. La lavorazione sarà semplice affinché i giovanissimi potranno operare in modo abbastanza autonomo attraverso la tecnica del colombino, conclusa da una levigazione con argilla” – ha concluso l’operatrice museale.

La mattinata si è chiusa con una visita guidata all’area archeologica che ha compreso anche alcune delle novità emerse dalla recente campagna di scavo portata avanti dalla sinergia tra Comune, Soprintendenza e Università di Bologna.

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