Sant'Elpidio a Mare, il comune valuta la possibilità di realizzare un tempio crematorio in città

SANT’ELPIDIO A MARE – E’ arrivata questa mattina la proposta di realizzazione di una Casa Funeraria con annesso impianto di cremazione a Sant’Elpidio a Mare: un progetto che l’Amministrazione Comunale elpidiense è interessata a valutare con attenzione per capire quali possono essere i pro ed i contro di una proposta senza dubbio innovativa per il territorio fermano. Si tratta di una proposta di partenariato pubblico-privato per la progettazione, costruzione e gestione di una Casa Funeraria con annesso impianto di cremazione, nel territorio elpidiense, formalizzata da una costituenda ATI formata da Altair Srl (sede Bologna) ed Edilver srl (sede Villadossola) con Altair – ditta capogruppo – che già gestisce diversi forni crematori in Italia, attraverso società controllate.

“Valuterò con attenzione questa proposta – dice in merito il Sindaco, Alessio Terrenzi – anche per via del fatto che da tempo sto pensando in prima persona alla possibilità della cremazione, per quando sarà il momento. Si tratta di una pratica tra l’altro riconosciuta anche dalla Chiesa e, da una prima lettura del progetto, oltre ad offrire un nuovo servizio si avranno sostanziosi introiti per le casse comunali. Introiti che farebbero bene sia al bilancio comunale che, nello specifico, al recupero dei due Cimiteri cittadini. Per quanto rigurda la location la ditta proponente ha individuato come potenzialmente adatta ad ospitare una struttura di questo tipo quella del Cimitero di Cura Mostrapiedi. Con la realizzazione di un progetto di questo tipo si potrebbe riavere nella nostra città, anche due camere per la veglia a bara aperta quindi si andrebbe ad offrire anche un altro servizio che al momento manca in quanto la camera ardente è stata chiusa. E’ stato formalizzato un progetto e, devo dire, anche dal punto di vista architettonico si tratta di una bella struttura. Le cremazioni nel 2016 (questi sono gli ultimi dati disponibili) sono cresciute del 3,2% rispetto all’anno precedente con un aumento di 4.388 su tutto il territorio nazionale. Nella nostra Regione sono operativi due forni crematori: a San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno. Intendiamo valutare con attenzione una proposta di questo tipo consapevoli che una scelta del genere sarà importante per questa come per tutte le Amministrazioni Comunali che verranno: sarebbero entrate certe per le casse comunali di questa Amministrazione (e, di conseguenza, per tutta la cittadinanza visto che per avere opere pubbliche è necessario disporre di fondi) così come di quelle che verranno. Nella proposta è indicato, infatti, che scaduta la convenzione con la ditta realizzatrice, la struttura diventerà di proprietà del Comune per essere poi nuovamente affidata in gestione e questo comporterebbe, nel lungo termine, nuove entrate”.

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Marzo 2018 11:27

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