Rianimazione aperta, nuovi scenari nel rapporto tra medico, paziente e familiari

FERMANO - Apertura del Reparto e umanizzazione delle cure sono gli elementi cardine del nuovo progetto “Apriamoci – Umanizzazione organizzata”. Fortemente voluto dalla dottoressa Luisanna Cola, attuale direttrice dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale “A. Murri” di Fermo, questo nuovo modello servirà per migliorare la comunicazione e il rapporto tra il paziente, i familiari che fanno visita al proprio caro e il personale medico.

“La letteratura scientifica sull’argomento è chiara - spiega la dottoressa Cola - e conferma l’esigenza dell’umanizzazione e dell’apertura del Reparto di Terapia Intensiva come miglioramento per il paziente che sta vivendo un momento delicato della sua vita ma anche per i parenti che potranno contare sul rapporto diretto sia con il proprio familiare che con il personale medico-sanitario. Questo potrà portare in termini di benefici ad una riduzione di stress del paziente, di conseguenza una riduzione delle eventuali complicanze cardiovascolari, una maggiore vicinanza tanto morale quanto fisica e soprattutto un dialogo diretto che potrà essere utilizzato dal personale del reparto per dare maggiore centralità al paziente stesso, al suo stato emotivo potenzialmente fragile e alle sue esigenze del momento. Ed inoltre migliorare il clima di lavoro dell’equipe medica e abbattere i contenziosi. Il tutto salvaguardando tutti gli attori in gioco, rispettando la privacy e mantenendo alto il livello della qualità della degenza”.

“Un investimento - ricorda la dottoressa Cola - non in termini tecnologici, nessun nuovo reparto o strumentazione all’avanguardia ma bensì una crescita sul lato umano e psicologico, tutta l’equipe del Reparto di Terapia Intensiva ha difatti potuto contare sulla formazione di sei mesi tenuta da una esperta trainer nazionale come la dottoressa Sara Mascarin proprio sul tema della comunicazione in area critica”. “Un grande salto di qualità sull’aspetto dell’umanizzazione all’interno del Reparto di Rianimazione e un’attenzione particolare al rapporto con le persone. Si è compreso il grande valore di cura che hanno i familiari vicino al malato rispettando regole e giuste precauzioni, tipo lavarsi le mani prima di entrare nel Reparto. Aprire la Rianimazione apporta benefici ai pazienti, ma anche agli operatori sanitari perché gestiscono meglio il loro carico di stress cumulato durante le situazioni di lavoro molto delicate. Questo progetto qualifica l’offerta in una logica di rete che rafforzerà il sistema sanitario. In questi anni abbiamo garantito oltre mille persone in più che lavorano nella sanità marchigiana, garantito basi di crescita sulla gestione e investimento, ma a tutto ciò dobbiamo aggiungere che occorre mettere l’impegno nel lavoro per trasformare il tutto in servizi di qualità”.

“Un grande salto di qualità sull’aspetto dell’umanizzazione all’interno del Reparto di Rianimazione e un’attenzione particolare al rapporto con le persone - lo ha definito il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - . Si è compreso il grande valore di cura che hanno i familiari vicino al malato rispettando regole e giuste precauzioni, tipo lavarsi le mani prima di entrare nel Reparto. Aprire la Rianimazione apporta benefici ai pazienti, ma anche agli operatori sanitari perché gestiscono meglio il loro carico di stress cumulato durante le situazioni di lavoro molto delicate. Questo progetto qualifica l’offerta in una logica di rete che rafforzerà il sistema sanitario. In questi anni abbiamo garantito oltre mille persone in più che lavorano nella sanità marchigiana, garantito basi di crescita sulla gestione e investimento, ma a tutto ciò dobbiamo aggiungere che occorre mettere l’impegno nel lavoro per trasformare il tutto in servizi di qualità”.

Niente più barriere dunque, nessun camice, mascherine, guanti, dispositivi protettivi o isolamenti. Sempre valutando caso per caso nel Reparto di Terapia Intensiva del nosocomio fermano due familiari potranno fare visitare per due volte al giorno (nelle fasce orarie 12-13.30 e 15.30-20.30) utilizzando semplici accorgimenti come indossare un sovrascarpe monouso e un attento lavaggio di mani. Questo permetterà di poter rimanere a stretto contatto con il familiare, tenendogli la mano, parlandogli direttamente e supportandolo nel momento di difficoltà. I familiari saranno educati con tre livelli comunicativi che potranno trovare negli ambienti del reparto: la cartellonistica all’entrata, le brochure informative e le proiezioni video nei monitor all’interno delle sale. Il tutto si andrà a sommare ai colloqui diretti tra familiari e personale medico che verranno effettuati direttamente nella sala riunioni. E poi aree comuni, un nuovo spazio per l’accoglienza e le stanze predisposte con sistemi di musicoterapia.

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