MARCHE - La disfunzione erettile …non sottovalutatela! Ma niente panico, la ricerca offre sempre nuove possibilità di guarigione. Tra le nuove frontiere ci sono le onde d’urto. Come primo step chiariamo la definizione della disfunzione erettile, che dal Ministero della Salute è definita come “la costante incapacità a raggiungere e/o mantenere un’erezione adeguata a portare a termine un rapporto sessuale soddisfacente”.
La disfunzione erettile viene classificata in psicogena e organica, anche se frequentemente riconosce una causa mista (organica-psicologica). Recentemente sono stati pubblicati su Ansa ed alcune riviste e giornali a carattere nazionale, i risultati di uno studio multicentrico italiano coordinato dalla SIA (Società Italiana di Andrologia) su un gruppo di persone in età dai 18 ai 65 anni con disfunzione erettile su base organica. Hanno partecipato alla pubblicazione centri ospedalieri e universitari di Firenze, Napoli, Trento, Bari e Trieste. Questa patologia colpisce 3 milioni di uomini italiani ed il dato è solo la punta dell’iceberg. Le terapie tradizionali prevedono un riassetto delle abitudini di vita e alimentari quali il controllo del fumo e dell’alcool, ma è altresì importante correggere alterazioni metaboliche attraverso uno stile di vita più consono. Dalla fine del secolo scorso sono utilizzati con successo gli inibitori delle 5-fosfodiesterasi (Viagra, Levitra, Cialis, Spedra) con buoni risultati clinici. Con il tempo, per una serie di ragioni, questi farmaci tendono però ad essere abbandonati. Ecco allora che l’indicazione terapeutica delle onde d’urto a bassa intensità rappresenta una nuova opportunità in cui l’aspetto fondamentale è la rigenerazione dell’endotelio dei corpi cavernosi. Tali onde hanno un effetto angiogenetico: ristrutturano i vasi sanguigni rinnovando il tessuto cardine per una normale funzione erettile. Questi dati vengono confermati dalla SIA attraverso uno studio preliminare con un risultato clinico apprezzabile sul 70% dei casi. Infatti lo studio nazionale sulle onde d’urto è stato condotto su circa 100 pazienti: nei pazienti di grado lieve/medio 7 su 10 hanno smesso di utilizzare farmaci per tornare ad una sessualità spontanea; mentre questa terapia fisica ha riportato 4 volte su 10, tra i pazienti più gravi, un miglioramento nella risposta alla terapia orale.
Dati della letteratura internazionale suggeriscono che il trattamento è utile anche nella Induratio Penis Plastica (IPP). In tale patologia si forma una placca che incurva l’asta rendendo difficile attività sessuale. Con le onde d’urto si riduce la curvatura del 15% e la placca risulta “meno dura” per circa il 60%. La malattia per effetto del meccanismo angiogenetico tende così a stabilizzarsi.
Un’ulteriore applicazione delle onde d’urto a bassa intensità sono i dolori pelvici cronici, come quelli causati dalla prostatite. Le onde d’urto si giovano di diversi erogatori per le diverse patologie, con intensità differenziate. In questo caso l’effetto è indirizzato ai recettori locali che vengono “bloccati”. Ne deriva un miglioramento della minzione del dolore pelvico e dell’attività sessuale. Pertanto tale terapia fisica, nei casi in cui è indicata, rappresenta un notevole miglioramento delle possibilità terapeutiche. La disfunzione erettile, detta anche impropriamente impotenza, va considerata un campanello d’allarme. Se soffrono le arterie del pene potrebbero poco dopo soffrire le coronarie. Ecco perché il problema non va sottovalutato.
Agnese Testadiferro