“La Regione Marche revochi il decreto che autorizza la realizzazione del complesso sanitario di Rapagnano". Il consigliere regionale Cesetti interviene sulla questione

RAPAGNANO - “La Regione Marche revochi il decreto che autorizza la realizzazione del complesso sanitario di Rapagnano. È infatti evidente che la programmazione socio-sanitaria al di fuori della rilevazione dei fabbisogni non solo crea un grave pregiudizio alle strutture già operanti nel territorio dell’Area vasta 4, ma promuove un’idea commerciale dei servizi assistenziali e sociosanitari nettamente in contrasto con la missione di un’efficace e solidale politica socio-sanitaria che la Regione Marche stessa dovrebbe perseguire prioritariamente e coerentemente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, il quale attraverso un’interrogazione sottoscritta anche dal capogruppo e altri consiglieri del Pd, chiede alla giunta regionale di intervenire per la revoca del decreto n. 48 del 23 settembre scorso che stabilisce l’esito favorevole delle verifiche di compatibilità e di congruità regionale per l’autorizzazione – richiesta da una società di costruzioni di Terni - alla realizzazione di un complesso sanitario nel Comune di Rapagnano, località Osteria, composto da 3 strutture con una dotazione di 155 posti residenziali e 20 posti semi residenziali destinati a persone non autosufficienti e con problemi di demenza, disabilità e disturbi mentali.

“Io credo che l’obiettivo della Regione Marche – spiega Cesetti – debba essere l’occupazione al 100% dei posti già disponibili e accreditati, convenzionati e convenzionabili con il Sistema sanitario regionale. Tra l’altro, rispetto al fabbisogno di residenzialità e semi residenzialità nell’area anziani socio-sanitaria, l’attuale offerta nell'Area vasta 4 è ampia, differenziata per setting gradualmente articolati e comunque potenzialmente incrementabile con le stesse strutture, che dovranno tendere tutte alla piena occupazione dei posti letto disponibili. Semmai, la giunta regionale dovrebbe intervenire proprio sulle criticità presenti nell’attuale rete, prevedendo un adeguamento del budget alle strutture già convenzionate nell’area della riabilitazione affinché vengano utilizzate a pieno regime, nonché attivando almeno 40 posti letto per i soggetti nell’area della disabilità in mantenimento, necessari a recuperare le 20 unità che al momento risultano essere state inserite nelle strutture regionali private convenzionate”.

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