FERMO - IIC “Innovations in Cardiology”, è questo il titolo del congresso di livello internazionale organizzato a Fermo dal 15 al 17 ottobre, nelle prestigiose sedi del Teatro dell’Aquila e della Sala dei Ritratti di Palazzo dei Priori. Un congresso che mette insieme clinici e professionisti dell’Information Technology che si confronteranno su un terreno e con un linguaggio comuni per soddisfare al meglio i bisogni di salute della popolazione per produrre elevati profili di cura e di prevenzione.
Un grande sforzo, quello profuso dai cardiologi Marco Mazzanti e Domenico Gabrielli, responsabile quest'ultimo dell’U.O.C. Cardiologia dell’Area Vasta n. 4 di Fermo, che portano nel capoluogo i migliori esponenti dell’ambito cardiologico mondiale. I numeri parlano chiaro: circa 250 i partecipanti da tutto il mondo (in particolare Europa e America), 150 i relatori e moderatori per un appuntamento che sicuramente porterà ricadute positive dal punto di vista turistico su Fermo e sul Fermano. Raggiante l’assessore al turismo Francesco Trasatti, per il quale la strada imboccata del turismo congressuale sta dando risultati incoraggianti (ricordiamo solo qualche giorno fa l’importante congresso riservato ai gastroenterologi organizzato al Fermo Forum).
Il dottor Gabrielli parla del congresso internazionale dei cardiologi a Fermo come di una “scommessa vinta, con Fermo protagonista di un appuntamento di valenza scientifica mondiale”. Altissimo è l’aggiornamento professionale proposto: si parlerà di nuove tecnologie in ambito cardiologico: dai defibrillatori indossabili, ai pace-maker senza fili, agli stent riassorbibili ad altre tante novità in campo di cardiologia interventistica, cardiochirurgia, di telemedicina con assistenza a distanza.
“E’ comunque importante – dichiara Gabrielli in conferenza stampa di presentazione – che nell’ambito di questo incontro passi il messaggio della centralità del rapporto tra medico e paziente. L’eccessiva tecnologizzazione porta inevitabilmente ad uno spreco di risorse, quando invece si può risparmiare e migliorare la qualità di vita del paziente cardiopatico migliorando la comunicazione e recuperando un’umanità nel rapporto medico-paziente che a volte purtroppo manca”.
Un’ultima considerazione, scantonando dal discorso relativo al Congresso, Gabrielli la fa su una specifica sollecitazione relativa al possibile futuro inserimento del servizio di emodinamica all’interno della struttura ospedaliera fermana, ad oggi carente (attualmente in caso di urgenza occorre recarsi prontamente ad Ascoli Piceno o ad Ancona, ad oltre 60 km dal nosocomio fermano). “Noi vogliamo le migliori risposte alle esigenze di salute dei cittadini di questo territorio ed è allo studio la possibilità di avviare l’attività di emodinamica nel Fermano, ma ad oggi siamo alla fase dello studio di fattibilità. La decisione finale spettare comunque all’organizzazione sanitaria della Regione Marche. A breve di sicuro c’è invece un progetto sui trasporti delle emergenze, in particolare degli infartuati”.
L’auspicio è che, anche grazie a questi importanti eventi che portano l’attenzione del mondo scientifico/sanitario internazionale su Fermo e sul Fermano, la nostra provincia abbia in futuro più voce in capitolo nelle scelte strategiche della sanità regionale.
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