Come ci cureremo domani: la scommessa della nanomedicina. Incontro sabato 25 maggio

FERMO - Molti ricorderanno il film Viaggio allucinante del lontanissimo anno 1966. Racconta di come un sommergibile con a bordo un chirurgo con la sua equipe viene miniaturizzato ed iniettato nella vena di uno scienziato in coma per embolia cerebrale. La missione ha lo scopo di rimuovere l’embolo che impedisce il passaggio del sangue e risvegliare lo scienziato. Riusciranno a raggiungere il cervello nel tempo di circa un’ora, che rappresentava la durata della miniaturizzazione e, attraverso innumerevoli vicissitudini, arriveranno nei pressi dell’embolo iniziando ad operare e verranno espulsi attraverso il nervo ottico pochi attimi prima di riprendere le dimensioni normali.

Dal 1966, però, non ci si è limitati soltanto ad inventare panorami così “inimmaginabili”… la scienza e la tecnologia hanno fatto progressi tanto importanti da poter pensare che la nanotecnologia possa già essere considerata una realtà nel nostro presente e ancora di più nel nostro immediato futuro. E ancora: il fisico Richard Feynman già settanta anni fa ipotizzava che potrebbe esserci una possibile applicazione, molto interessante delle nanomacchine molecolari sintetiche e immaginava che sarebbe interessante se, per esempio, in caso di una malattia cardiaca si potesse “inghiottire” un chirurgo di dimensioni nano: questi arriverebbe al cuore, farebbe una visita dettagliata, scoprirebbe qual è la valvola difettosa e, già che c’è, potrebbe ripararla immediatamente. Sembrerebbero assurdità ma è il futuro della medicina, il futuro dell’uomo.

Di questo e di tanto altro ancora parlerà il Prof. Massimo Masserini. Insegnante di Biochimica e Biologia molecolare all’Università di Milano-Bicocca. L’incontro è fissato per il prossimo sabato 25 maggio 2019, a partire dalle ore 16:30, presso la chiesa di San Filippo di Via Cavour n. 53, a Fermo. E’ uno degli appuntamenti imperdibili di Italia Nostra, sezione del Fermano, volto a suscitare l’interesse per un futuro che non è affatto irreale, ma prossimo e possibile, che a tanti è sconosciuto ma che è già realtà.

Massimo Masserini - Docente di biochimica presso l’Università Bicocca di Milano, dove dirige il centro di Nanomedicina e dove svolge ricerca sulla malattia di Alzheimer ed altre malattie neurovegetative. E’ direttore della International School of Nanomedicine del Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana di Erice. Sin dall’inizio della sua carriera si è interessato allo studiare i meccanismi biochimici nelle malattie neurodegenerative. Utilizzando la sua esperienza nell’uso di nanoliposomi che largamente utilizzava come modelli per indagini biofisiche relative al sistema nervoso, successivamente ha rivolto il suo interesse all’uso di nanoparticelle per la terapia e diagnosi dell’ Alzheimer. Ha coordinato importanti gruppi di ricerca come il progetto europeo FP7 “NAD” (nanoparticelle per la diagnosi e terapia dell’ Alzheimer) che ha coinvolto 19 partners tra università, centri di ricerca ed enti di tutta Europa. Numerosissime le sue pubblicazioni sulle principali riviste mediche internazionali. E’ consulente per diverse pubblicazioni e agenzie di ricerca come NIH (l’americano Istituto Nazionale di Sanità) , INSERM (il francese Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca medica), MIUR (il nostro Ministero per l’Università e la Ricerca).

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