Credibilità e concretezza: così Paolo Calcinaro torna in Comune. Il sostegno dei giovani l'arma vincente del nuovo sindaco

FERMO - L'aveva promesso e ci è riuscito. Con due liste civiche Paolo Calcinaro ha fatto "piazza pulita" dei partiti tradizionali che, a Fermo, già al primo turno avevano conosciuto una significativa battuta d'arresto. Piazza Pulita è il nome di una delle due liste (l'altra è Il Centro) con cui Calcinaro si è presentato a queste elezioni amministrative. Nessun partito "forte" a sostenerlo, nessun apparentamento per il ballottaggio. Così è stato, e i risultati sono arrivati.

Calcinaro - classe 1977, fermano doc, avvocato - torna in Comune, a quasi due anni dalle dimissioni dalla giunta Brambatti. E lo fa dalla porta principale. Stessa sorte toccata a colui che è destinato a diventare il suo vice, Francesco Trasatti, anche lui con un'esperienza politica conclusa anticipatamente.

La ricetta di una vittoria così schiacciante è lo stesso Calcinaro a svelarla: "La nostra credibilità, il nostro non promettere in grande, e le aggressioni, il modo di fare spregiudicato e l'invadenza degli altri. Questo risultato dimostra che il modo di fare politica a Fermo da parte di qualcuno è lontano dalla sensibilità dei cittadini e non fa altro che aumentare il distacco tra i fermani e una parte della politica".

Giovane, il nuovo sindaco ha spopolato tra i giovani, che hanno contribuito in modo determinante alla sua vittoria, come riconosce lo stesso Calcinaro: "Sono tanti i ragazzi che hanno creduto nel nostro progetto, capendo che il voto non è una noia ma un modo per essere determinanti per la propria città e per contribuire a cercare di cambiare le cose".

Domanda di rito. La prima cosa che farà domani? "Andrò in ufficio per vedere come sistemare le udienze della settimana. Poi inizierò il mio lavoro in Comune, rientrando in quella stanza dove mettevo piede solo per essere interrogato. Ora tocca a me stare dall'altra parte della cattedra ma non sarà la stessa cosa. C'è una squadra da preparare; qualcosa ho già in mente ma bisogna completarla. Qualcuno ha provato a farmela fare in 48 ore, ma sarebbe stato uno schiaffo ai fermani e non me la sono sentita; credo che questa scelta sia stata apprezzata".

Mettendo per un attimo l'entusiasmo per la vittora da parte, nelle parole del nuovo sindaco c'è la consapevolezza del compito a cui è stato chiamato: "E' un macigno che già sento sulle spalle, ma il risultato ottenuto mi rende forte, perché ha ancora più valore in un territorio abbastanza tradizionalista come questo".


Francesca Pasquali

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