BELMONTE PICENO – Una serata magica, all’insegna del teatro per eccellenza con l’omaggio a Totò, attende il teatro Don Bosco di Belmonte Piceno. Sabato 14 aprile, alle ore 21.15, gli attori campani Federica Aiello e Roberto Giordano metteranno in scena “Totò, che padre!”, omaggio all’uomo e all’artista. Lo spettacolo fa parte del festival “Belmonte ama il Teatro”, organizzato dal Comune e dall’associazione Progetto Musical, con la direzione artistica di Manu Latini e il sostegno della Camera di Commercio di Fermo (prevendita biglietti: 339.3706029).
Il celebre Antonio De Curtis verrà ricordato attraverso le sue parole e quelle della figlia Liliana, interpretate da Federica Aiello e Roberto Giordano, che firma anche la regia. “Totò, che padre!” ripercorre le tappe salienti di Totò come uomo, artista e poeta ed è stato scritto a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Un viaggio nella vita del Principe De Curtis attraverso alcuni aneddoti tratti dai ricordi della figlia Liliana. Antonio Ghirelli, uomo di cultura, napoletano, scriveva: “Totò non è solo un attore immenso, ma è anche la figura più conosciuta e insostituibile dell’Italia contemporanea e vivrà finché sarà viva la tradizione culturale e sociale che l’ha generata”.
In scena la Aiello e Giordano saranno marito e moglie, che tra piccoli battibecchi rappresenteranno uno spaccato dell’amatissimo Totò: i primi debutti, le prime macchiette, il rapporto con le donne, la morbosa gelosia, le canzoni inedite. Il poliedrico artista viene visto da tutti i punti di vista possibili, nelle sue sfaccettature poetiche e umane. Ma soprattutto il racconto, di parte della sua vita, visto con gli occhi della figlia Liliana, “gli unici, credo, che abbiano saputo guardare oltre il sipario che nascondeva la sua anima”. “Il tema portante dello spettacolo sono le donne di Totò, le donne più importanti della sua vita – spiega Antonio Giordano –. Parliamo quindi di: Liliana Castagnola (la soubrette che si suicidò per amore di Totò); Diana Rogliani, la prima moglie, il suo grande amore (per lei Totò scrisse una delle canzoni napoletane più conosciute al mondo: Malafemmina); Franca Faldini, sua compagna degli ultimi 15 anni di vita, e Liliana De Curtis (la figlia), il tutto condito da sketch, macchiette, canzoni inedite. Lo spettacolo è un omaggio non solo all’amatissimo Totò, ma anche alla figlia che evocherà i suoi ricordi un omaggio a lei che con amore, passione, per anni, ci ha raccontato del suo incomparabile papà. Non va dimenticato che Totò è un punto di riferimento per noi napoletani: rappresenta il riscatto. Ha vissuto nella povertà, ha patito la fame pur di inseguire il suo sogno. Credo debba essere un esempio, non solo per noi adulti, ma soprattutto per i giovani, cha hanno tanta fretta del successo, della fama, del danaro facile”.