Medicamenta, a Palazzo Bernetti Evangelista la personale di Marco Andrea Magni

FERMO -

Verrà inaugurata il prossimo 8 agosto, alle ore 19.00, a Palazzo Bernetti Evangelista a Fermo (Largo Evangelista, 1), la mostra, a cura di Matilde Galletti, con il patrocinio del Comune di Fermo, di Marco Andrea Magni dal titolo Medicamenta.

L’esposizione che rimarrà aperta fino all’8 settembre, rientra nel progetto Karussell, ovvero l’arte contemporanea in spazi privati con cui attraverso due appuntamenti annuali, giovani artisti di fama nazionale e internazionale intervengono all’interno di appartamenti privati, storicamente o artisticamente interessanti, del centro storico di Fermo e, per l’occasione, aperti al pubblico.

Medicamenta traduce il termine ‘cura’ in ‘presenza’, ‘reciprocità’, ‘prossimità’ e ‘attenzione’. Le opere in mostra sono dei tentativi di mettere in parola delle figure di vulnerabilità: un audio con un picchiettare ritmico delle dita sui tasti del pianoforte, che traduce il cinguettio di un Regolo, due compassi aerei che, attraverso il loro costruirsi sculture nello spazio, rimescolano quest’ultimo, l’aria e le relazioni reciproche tra tutte le opere presenti e tra queste e lo spettatore - le relazioni che non sono mai un’ovvietà ma accettazione del tempo che passa e scorre –, delle lettere che sono leggermente arrossite per pudicizia dopo che sono state esposte nude, senza segno alcuno di scrittura, al sole dell’orto botanico di Brera, a Milano, e il cui perimetro è stato poi ricoperto di vernice magnetica. Per mezzo di questi oggetti delicati eppure puntuali, che, disposti nello spazio, si chiamano vicendevolmente e richiamano lo spettatore, si è voluto mettere in atto un tentativo di aprire un dialogo tra l’ambiente storico che ospita la mostra, la famiglia che lo abita quotidianamente e chi vi transiterà occasionalmente. Entrando nel salone di ricevimento che ospiterà i lavori per un mese, si dovrà avere l’impressione di introdursi in uno spazio che ricorda un chiostro, permeato di rigore e disciplina dalla disposizione delle regole presenti al suo interno e che ordinano anche l’esterno, ma, allo stesso tempo, avvinto dai lievi canti che provengono da dentro le mura.

Nello spazio di Palazzo Bernetti Evangelista, l’artista è andato a intervenire inserendo in mezzo agli arredi dell’appartamento due grandi sculture di ottone sospese a soffitto, realizzate appositamente per questa occasione, tre opere a parete e un’istallazione sonora diffusa in tutta la stanza.

Marco Andrea Magni nasce nel 1975, vive e lavora a Milano. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, consegue qui un master FSE in Tecniche di Organizzazione e Comunicazione delle Arti Visive. Frequenta il corso in Arti Visive presso la Fondazione Antonio Ratti a Como curato da Angela Vettese e Giacinto di Pietrantonio, con Richard Nonas. Allo IUAV di Venezia partecipa a seminari di filosofia con Giorgio Agamben, di storia dell’architettura con Roberto Masiero e d’arte visiva con Remo Salvadori. Lavora sulla condizione della possibilità e dell’occasione riabilitando l’esperienza corporea declinata in una scultura. La sua ricerca si articola lungo un percorso che scorre dalla filosofia morale alla riflessione artistica, dall’esperienza della scultura, fino a trovare il proprio epicentro in un’interrogazione con l’altro che diventa interlocutore e misura. Le opere sembrano dei modi di stare nel mondo, si predispongono a seguirne le forme, accogliendo di volta in volta le misure giuste per starvi dentro.

KARUSSELL

Arte contemporanea in spazi privati.

Karussell è un progetto che scaturisce dal desiderio di avvicinarsi all’arte contemporanea con un approccio di tipo confidenziale , ‘familiare’: se essa è, infatti, un prodotto del nostro tempo, perché continuare a sentirla sempre così lontana? Perché parlarne solo all’interno di ambiti a essa preposti, in contesti quasi esclusivamente istituzionalizzati? Attraverso la collocazione all’interno di spazi domestici e privati, le opere d’arte, abbandonando i luoghi ‘comuni’ e le consuetudini della fruizione culturale, vanno ad abitare la quotidianità. Entrando in maniera non invasiva negli spazi della vita privata, esse non solo saranno più avvicinabili e aperte al dialogo con chi sarà curioso di conoscerle, ma suggeriranno anche spunti inediti di relazione con gli edifici e gli oggetti presenti negli ambienti che le accoglieranno. Karussell sarà inoltre un’occasione di accesso a luoghi altrimenti poco visitabili o eccezionali della città di Fermo, nei quali le opere cercheranno di attivare un dialogo con le la storia e le storie in essi contenute.

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