Il Torneo Cavalleresco è una macchina inarrestabile

NELLA FOTO: il presidente Maurizio Marinozzi

SERVIGLIANO – 52esima edizione, 52 anni, anima, voce e presidente del Torneo Cavalleresco, Maurizio Marinozzi esprime tutta la sua soddisfazione in un anno balordo ma di grande successo: “Una edizione straordinaria, oltre ogni più rosea aspettativa -commenta-. Dalla minuziosa organizzazione, agli spettacolari effetti scenici fino alla tenzone al cardiopalma al campo del li giochi: impeccabile”. La manifestazione ha riscosso grande successo di pubblico e un'ampia visibilità per la sua riuscita fuori dall'ordinario: è la prima Giostra, a livello nazionale, a ripartire dopo il lockdown.

“Un plauso all'impegno e al lavoro indefesso del grande team dietro le quinte - dichiara Marinozzi-. Fondamentale la voglia di esserci dei Rioni che hanno messo in campo uno sforzo profuso, sinonimo di attaccamento alla tradizione. Decisiva la disponibilità dei cavalieri giostranti, nonostante le difficoltà e il poco preavviso. Sono cinque uomini di cuore che hanno dimostrato dedizione ai Rioni, vicinanza alla manifestazione e alla comunità di Servigliano”. Il sipario su questa edizione si chiude con un bilancio estremamente positivo scandito da entusiasmo e partecipazione corale. “A livello economico è stata una grande scommessa. Siamo riusciti nell'impresa grazie alle numerose amicizie che l'Ente ha tessuto nel corso degli anni: decisiva la vicinanza dei soci, delle associazioni e degli sponsor. Il dispiacere maggiore -prosegue rammaricato Marinozzi- è constatare la mancanza di aiuto da parte delle istituzioni statali che hanno dimenticato, in un periodo difficile, le rievocazioni storiche”. Ma il Torneo Cavalleresco va avanti comunque, non si ferma di fronte alle difficoltà: attaccamento e cultura del Palio sono i valori fondanti della comunità clementina.

“Il Torneo Cavalleresco ha dimostrato di reggersi sulle proprie gambe -conclude il presidente dell'Ente Torneo-. Una chiamata alle armi a cui tutti hanno risposto con entusiasmo e professionalità, nessuno si è tirato indietro. Constatare la disponibilità e l'attaccamento alla tradizione in questo anno così complesso è motivo di orgoglio. Da presidente mi vanto con entusiasmo del team di lavoro dietro le quinte: una macchina rodata che gode delle persone giuste al posto giusto. Un gioco di incastri riuscitissimo e garanzia di spettacolo”. Scende il sipario ma la progettualità rimane costante: “Il Torneo Cavalleresco non finisce mai, è un mood che ci accompagna tutto l'anno -conclude Marinozzi-. Stiamo già discutendo il bilancio di questa edizione e sul tavolo di regia procedono già i preparativi della prossima. Conserveremo alcune novità sperimentate in questa edizione che è stata anche sparti acque di riflessione. Uno slancio verso il rinnovamento. Il Torneo Cavalleresco non si ferma mai, per nessuna ragione, e quest'anno lo ha ampiamente dimostrato”.

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