Il Torneo Cavalleresco di "Castel Clementino": si celebra la storia

Ultimi due appuntamenti della grande rievocazione storica: domani sabato 20 agosto alle ore 21,30 Grande Corteo Storico in abiti del XV secolo e spettacolo dei 36 musici storici. Domenica infine ancora una sfilata del corteo fino al campo di gioco dove si disputa la Giostra dell'Anello. Tutte le sere taverne aperte.

Per saperne di più andiamo a ripercorrere la storia: nel 1450 l'Abate di Farfa cedette alla Comunità di Servigliano la Piana di San Gualtiero. Per festeggiare l'avvenimento, testimoniato con una pergamena, furono indetti giochi. Dal 1969 questo momento storico viene fatto rivivere nel fine settimana della terza domenica di agosto, con il Torneo Cavalleresco di "Castel Clementino", rievocazione storica in costume del XV secolo. Il corteo propone un'escursione unica ed affascinante nella storia del costume italiano. Gli stupendi abiti, realizzati dalle sartorie locali, sono riproduzioni fedelissime dei modelli tratti dai dipinti dei maestri dell’epoca, quali il Crivelli, il Ghirlandaio ed altri.

Dopo il sontuoso corteggio e lo spettacolo degli sbandieratori, la manifestazione propone la Giostra dell'anello fra i cavalieri rappresentanti dei rioni. Dal 2000 gestisce la rievocazione un apposito Ente Torneo, che ha rinnovato la manifestazione e l’ha resa ancor più avvincente. Così anno dopo anno la ‘Città Ideale’, si tuffa nella storia delle tradizioni cavalleresche del XV secolo. Il borgo settecentesco, progettato dall’architetto Virginio Bracci, è uno dei primi esempi della città moderna e si sviluppa su un piano urbanistico quadrangolare. Porta Marina, Porta Navarra, Porta Santo Spirito, insieme con Paese Vecchio e Rione San Marco, sono oggi i nomi dei Rioni che si cimentano nella Giostra dell’Anello: gara tra cavalieri che si affrontano su un percorso ad ‘otto’ in quattro tornate per centrare 12 anelli di diverse dimensioni. Ed è proprio qui che il Torneo Cavalleresco di “Castel Clementino” raggiunge il suo apice: i rionanti si calano nel passato e vivono la tenzone sfoderando tutta la loro grinta. La loro passione, la loro voglia di aggiudicarsi il Palio, opera di pittori di fama nazionale, per far prevalere i colori rionali. Lance in alto, squilli di trombe e rullo di tamburi danno il via al gran corteo. Tutto come allora e non solo esteriormente. L’animo dei rionanti è tale e quale, l’influsso del XV secolo è sempre vivo e si respira in tutta Servigliano. La città si traveste con i colori dell’epoca: un vestito che supera la superficiale impressione folkloristica per diventare ricerca storica e filologica con la riproposizione fedele di costumi e coreografie. Una ricerca sentita, che vede mobilitata tutta la città: arazzi, bandiere, scudi, sfarzosi costumi. E l’allestimento scenico trova anche una corsa alla ricerca del cavallo migliore da poter far competere. Cavalieri d’eccezione, in campo anche a Foligno, Faenza, Ascoli, nei migliori palii italiani. Perdere un Palio per molti anni è segno di sconfitta e debolezza per i residenti. (http://www.torneocavalleresco.it)

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