Collettiva di pittura: sei artisti del Fermano espongono a Rivafiorita

PORTO SAN GIORGIO - Sabato 25 agosto alle ore 18 si inaugura a Porto San Giorgio nella bella cornice di Rivafiorita una mostra collettiva di 6 artisti del fermano, amici e uniti da una grande passione per l’arte.

I sei pittori molto diversi tra loro sono Giuseppe Amici, Paolo Appoggetti, Paolo Cisbani, Giancarlo Cuccù, Norberto Dionisi, Luciano Magnalbò e saranno presentati dal Prof. Stefano Papetti, Direttore della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno e notissimo critico d’arte.

Nel dare l’annuncio di questo importante appuntamento artistico, culturale e anche mondano, voglio però soprattutto ricordare la bella mostra che si è tenuta già, e con molto successo, lo scorso anno, sempre in agosto e a Rivafiorita, con la partecipazione di due dei pittori presenti anche quest’anno: Paolo Cisbani e Giancarlo Cuccù. Una mostra molto riuscita, e con notevole afflusso di critici e pubblico, perché faceva conoscere a fondo due personalità molto diverse e con due modi diversissimi di interpretare la realtà che ci circonda. Proprio per questo hanno lasciato in me un ricordo molto forte, che si rinnova ammirando nelle loro opere una contrastante visione del mondo.

“ ….. La fantasia di Paolo Cisbani si muove su schemi geometrici, che suggeriscono un ordine interno, schemi ai quali viene affidato il compito di trasmettere mediante linee, superfici e volumi le emozioni, i moti dell’animo e la sensibilità. È una pittura ordinata ed immobile, che non aggredisce, dedicata alle cose, a volte sospese nel vuoto, a volte raffigurate come distese in uno sfondo monocromo; ed anche le nature morte, volutamente morandiane, si presentano essenziali e tenui in un contesto di inquadrature studiate e precise, una tecnica che all’autore deriva dall’arte fotografica praticata da sempre…...” (L. Magnalbò – Il Resto del Carlino 22/09/2017).

A questa bella e condivisibile analisi critica unisco anche una mia profonda impressione di felicità e vivacità dei colori e del mondo in particolare nelle “Scatole” di Paolo Cisbani, in cui si avverte un’esplosione di gioia e un desiderio di partecipazione. E così anche nel suo disporsi con ironia e con un sorriso ammiccante nei confronti delle cose e delle persone in alcuni suoi disegni che non conoscevo. Una vena satirica sottile che movimenta il suo universo, a volte schivo e riservato. Al contrario Giancarlo Cuccù ha un modo aggressivo e a volte violento, anche nel colore, di interpretare il nostro paesaggio marchigiano e fermano in particolare. Un modo più tormentato e a volte anche drammatico di confrontarsi con il mondo che lo circonda e forse anche con i ricordi della sua infanzia. Nella sua pittura prevale la natura, a volte luminosa, a volte cupa e sempre riferita a se stesso. Nell’intrico fitto dei suoi rami contorti non si avverte un’apertura verso la presenza e il lavoro dell’uomo.

Teresa Romani Adami

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