A Montegranaro si ride di gusto: il Provincialotto Macchini stasera sul palco del Teatro La Perla

MONTEGRANARO - Dopo il successo di pubblico dello scorso dicembre al Teatro dell'Aquila di Fermo, tocca ora a Montegranaro ospitare il travolgente spettacolo “Radical grezzo - Provincialotto a km 0” ideato da Piero Massimo Macchini, Paolo Figri e Michele Gallucci.

“Siamo orgogliosi – afferma l'assessore alla Cultura Giacomo Beverati – di ospitare stasera Piero Massimo Macchini e Michele Gallucci, due talenti che nel corso degli ultimi anni hanno saputo dimostrare la loro grande capacità creativa, unita ad una chiave comica che li ha resi popolari anche fuori dai confini provinciali e regionali. In particolare, Macchini è un po' figlio di questa città, in virtù della sua lunga collaborazione all'interno del Veregra Street Festival, al quale ha sempre garantito una presenza sia in termini di performance che di proposte. Invito, quindi, la cittadinanza ad acquistare il biglietto per non perdere una serata di grande divertimento”.

La biglietteria sarà aperta dalle ore 17. Per informazioni contattare i numeri 0734.893350 (Teatro La Perla) e 071.2072439 - 2133600 (AMAT).

LA STORIA Piero Massimo Macchini non ci fa. Ci è proprio. Un po' tonto, un po' furbo o semplicemente comico. Dopo aver girato il mondo con lo spettacolo di pantomima “Brainstorming, teste nella tempesta”, racconta la sua vita, prima in “Complesso di Edipo in Tour” per la regia di Domenico Lannutti e poi in “ScherziAmo, chi nasce per gioco non può che vivere in allegria” per la regia di Max Giusti.

Oggi, nel suo alter ego più comunicativo, il Provincialotto, sceglie di rivelare al mondo il suo codice etico, sintetizzato perfettamente in due sole parole: radical grezzo. Puro, integrale, non raffinato, ma neanche contaminato. Stanco della marchigianità da cartolina, dichiara guerra a chi si vergogna della propria identità territoriale e abbandona ogni sentimento di pluralismo intellettuale per un sano e moderno bigottismo cosmopolita.

Il Provincialotto sente di poter contribuire alla solidità della “cultura media” e alla nascita di una nuova maschera per la commedia dell'arte. “Siamo proprio sicuri che tutti debbano essere super intelligenti? Istruitissimi? Dobbiamo tutti per forza essere dei geni? Immaginiamo una società in cui la convinzione più diffusa sia di essere culturalmente poco elevati. Credo che saremmo tutti più curiosi e più vogliosi di imparare gli uni dagli altri. Ci sarebbe molta più spontaneità e molto più interscambio sociale. Io voglio essere di cultura media, perché i tanto intelligenti come Mario Tarquini o gli stupidi stupidi come Claudio Sdolzini, il proprietario del bar del Triangolo, hanno rovinato questa povera Italia.”

In un mondo in cui tutti sono opinionisti, tutti sono bravissimi a giudicare, ma nessuno sbaglia mai, il Provincialotto si dissocia con un atto di grande incoerenza. Dichiara con orgoglio e con quel poco di onestà intellettuale che possiede: “Sì, io sono un radical grezzo e affronto tutto, ma proprio tutto con il sorriso sulle labbra”.

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