Vertenza Whirlpool, dalla Regione l'impegno per scongiurare i 131 esuberi annunciati

COMUNANZA - Crisi Whirlpool di Comunanza, approvata all’unanimità la mozione a firma del capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, ed il presidente della commissione Bilancio, Francesco Giacinti, che impegna il presidente e la Giunta regionale ad adottare ogni iniziativa utile nei confronti del Governo centrale, ed in particolare del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, a scongiurare i prospettati 131 esuberi e a rilanciare il sito produttivo.

Il prossimo 6 luglio, un ulteriore incontro al Mise sulla vertenza, a cui sono invitati anche gli esponenti politici delle Regioni, ed al quale Urbinati invita tutte le forze politiche delle Marche ad essere presenti. Tra le richieste contenute nel documento, votato dall’Assemblea, la costituzione di un ulteriore tavolo di confronto con la proprietà per ridefinire il piano industriale e l’estensione degli ammortizzatori sociali fino al 2021 nella legge di conversione del decreto legge 29 maggio 2018, n. 55 (Ulteriori misure urgenti a favore delle popolazione dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, interessati dagli eventi simici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016). Ma l’impegno sostenuto in Aula non è solo in ottica difensiva, ma anche nell’ottica di garantire un futuro di sviluppo al sito produttivo.

«Non è solo questione del numero di esuberi, comunque alti, ma che diventano dirimenti per la tenuta dello stesso stabilimento industriale – afferma il capogruppo Urbinati –. Non si tratta solo di crisi occupazionale, con questo piano di esuberi, si scenderebbe sotto alle 500 unità e questo metterebbe un’ipoteca sul futuro del sito industriale. Con l’approvazione dell’emendamento del senatore Francesco Verducci abbiamo ottenuto la proroga di sei mesi degli ammortizzatori sociali, un risultato importante, anche se speravamo nei due anni, ma il nostro impegno deve essere ancora superiore. Dobbiamo chiedere all’azienda – continua Urbinati – di tenere su Comunanza lo stesso atteggiamento che sta avendo in tutta Europa, ovvero quella della specializzazione dei siti produttivi».

Il presidente della commissione Bilancio, Giacinti, sottolinea l’importanza della tenuta di Whirlpool a Comunanza «nella prospettiva della ricostruzione. Nell'azienda sono occupate tantissime persone residenti nell'area del cratere che già anche a livello produttivo ed economico ha subito conseguenze devastanti a causa del sisma del 2016. La fabbrica da sola – spiega Giacinti – impiega circa il 7% degli occupati dell’intera area della comunità montana dei Sibillini, circa 500 persone su 7mila, e l’impatto è ovviamente maggiore in termini di indotto. Sperando che anche questo Governo continui a stanziare risorse per la ricostruzione, invito a riflettere sulla possibilità di avviare una trattativa più ampia su Whirlpool in modo che le risorse della ricostruzione possano essere utilizzate anche per rivedere il piano industriale dell’azienda. Ritengo – conclude Giacinti – sia plausibile il tentativo di cercare di portare in Italia produzioni ora realizzate altrove, andando verso la specializzazione dei siti produttivi».

La specializzazione dell’insediamento produttivo e l’internalizzazione di alcune produzioni ora realizzate nell’Est Europa, la proposta con cui i sindacati - incontrati questa mattina dalla commissione Capigruppo - si presenteranno all’incontro del 6 luglio. Una politica che Whirlpool sta adottando ad esempio a Melano, verso la specializzazione dei piani cottura, come riportato da Cgil, Cisl e Uil.

Per Comunanza oggi si prevede l’uscita incentivata di 120 persone a dicembre 2018, a differenza dei 50 previsti inizialmente. A decretare l’aumento degli esuberi, un piano commerciale che pare non aver funzionato. Per il triennio 2019-2021, il nuovo piano industriale si regge solo con ammortizzatori, con 131 esuberi previsti, con la realizzazione del solo monoprodotto lavasciuga, affidando il recupero degli esuberi, però, alla sola risposta del mercato, che, in caso positivo, potrebbe ridurre gli esuberi a 99. Una prospettiva che comunque, per i sindacati condannerebbe Comunanza alla chiusura nel 2021. Da qui la volontà della Regione di non perseguire solo la strada difensiva, ma anche quella di rilancio e sviluppo del sito produttivo.

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