Svem, il modello vincente degli sportelli

MARCHE - "Ci sono dei volti dietro i 2500 progetti presentati per il programma Next Appennino. Non bisogna mai dimenticare il lavoro di chi ha saputo indirizzare e accompagnare imprese, spesso piccolissime, nei meandri dei bandi” sottolinea Andrea Santori, presidente della Svem.

È terminato il compito dei sette professionisti che la Svem aveva selezionato e portato sui territori, in particolare nelle tre provincie colpite duramente dal sisma del 2016.

“Le porte degli uffici si chiudono per ora con un bilancio estremamente positivo. Ascoli, Fermo e Macerata sono diventati dei piccoli hub della regione Marche, grazie a persone che hanno saputo dare le risposte per risolvere i dubbi di chi partecipava ai bandi di Next Appennino” ribadiscono i vicepresidenti Monica Mancini Cilla e Tablino Campanelli, che hanno seguito direttamente gli sportelli.
“Il modello vincente non va abbandonato. Per questo - prosegue Santori - stiamo ragionando con la Regione, che a sua volta ne discuterà con il Governo, sulla possibilità di mantenerli aperti, riformulando ovviamente il servizio, rendendolo più di accompagnamento durante la fase post bando e di supporto per quello che sarà anche il lavoro di rendicontazione. In più, teniamo presente che è prossima all’avvio la nuova programmazione dei fondi europei".

Quello che è emerso durante i mesi di sportello tecnico è che sono soprattutto le piccole e micro imprese ad aver bisogno di supporto. Ma anche consulenti e tecnici di settore. “Questo periodo ha permesso di creare una rete virtuosa tra le diverse anime della società che hanno però un obiettivo comune, quello di favorire lo sviluppo dei territori. Per Next Appennino si è parlato di zone del cratere sisma, per Fesr, Pnrr e fondi vari, invece il target si amplia. E noi dobbiamo farci
trovare pronti” ribadisce il presidente.
Per questo, come ricordato dai sette professionisti, è necessario consolidare il servizio che ha avuto il merito di invertire la piramide, portando la base al vertice dell’azione di una società regionale che ha la sua base ad Ancona. “Le imprese hanno tanta voglia di investire, questo lo hanno ravvisato tutti i nostri collaboratori” riprendono Mancini Cilla e Campanelli.

A chiusura di un progetto si valutano anche i possibili miglioramenti e la Svem li ha già analizzati e presentati alla regione durante un primo confronto con dirigenti e parte politica. È evidente che serve una strategia differente per raggiungere le pubbliche amministrazioni. I progetti last minute sono quasi tutti legati ai Comuni. Pensiamo soprattutto al tema delle comunità energetiche che hanno stimolato le Amministrazioni ma che dovranno essere seguite passo dopo passo per non
vanificare tutto. Mantenere quindi la Svem sui territori, aiutando così la regione nel suo piano di sviluppo, è fondamentale, è un impegno che ci prendiamo per i primi mesi del 2023” conclude il presidente Andrea Santori.

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