Recovery Plan, Silenzi e Migliore della CNA territoriale Fermo preoccupati per la prolungata fase di stallo

FERMANO - “Siamo preoccupati, e certo non ne avevamo nessun bisogno di motivi in più!” È allarmato il Presidente della CNA territoriale di Fermo Paolo Silenzi che rilancia: “Alla crisi economica, alla devastazione del sisma, alla pandemia si aggiungono una crisi politica che disorienta e le incertezze su come cogliere le opportunità del cosiddetto Recovery Plan! Per usare un’immagine dal calcio mi viene da dire che è da settembre 2020 che siamo a girare intorno alla bandierina del calcio d’angolo”.

Aggiunge Alessandro Migliore, direttore della CNA Fermo: il PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza va prodotto entro il 30 aprile alla Commissione Europea. La crisi di governo non interrompe l’iter del provvedimento ma, ovviamente, il nuovo esecutivo potrà integrare e correggere il testo del 12 gennaio e al tempo stesso sviluppare i progetti che lo comporranno”. Sottolinea ancora Migliore: “Come il Next Generation EU rappresenta una svolta di portata storica per l’Europa, così il PNRR deve rappresentare per l’Italia una netta discontinuità nella capacità di programmare, riformare, investire per la modernizzazione del sistema Italia. E’ ancora un’occasione storica e concreta per affrontare e sciogliere i numerosi nodi che da oltre 20 anni zavorrano la crescita economica dell’Italia”.

Dal Presidente Silenzi monito e richiesta: “Le risorse ci sono. Per 5 anni disporremo di circa 40 miliardi da dedicare a spesa in conto capitale per capitoli per troppo tempo trascurati. Ma attenzione: il Piano non esaurisce gli interventi. Il governo, quale che sia, dovrà continuare ad assicurare risorse per realizzare i progetti di sostegno all’economia già individuati. Non si tocchino le misure contenute nel Piano Straordinario per Made in Italy, approvato nel 2020, gestito dall’ICE Agenzia e dalla SIMEST, a sostegno della promozione dell’internazionalizzazione delle imprese italiane, che dovrà ottenere risorse adeguate e sempre più orientate alla proiezione sui mercati esteri delle nostre imprese di piccole dimensioni. Senza, per il nostro territorio sarà ancora molto più dura!”

Per CNA, “l’Italia che dobbiamo ridisegnare con l’impiego responsabile e intelligente delle risorse, dovrà essere profondamente diversa da quella alle nostre spalle. Gli anni ‘20 del terzo millennio ci devono proiettare verso il futuro. Guai se non riuscissimo a cogliere questa occasione per trasformare e modernizzare il Paese e inserirlo nelle nuove traiettorie di sviluppo”.

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