Confindustria: "Fiere chiuse ai russi, un errore inaccettabile"

FERMO – “Ci sono partite che assomigliano di più a un torneo, si giocano una dopo l’altra cercando di raggiungere il risultato sperato. Ed è questo il caso di quanto sta avvenendo nel mondo della moda, e non solo, nei rapporti con la Russia”. Valentino Fenni, vicepresidente di Assocalzaturifici e responsabile dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico, è impegnato su più tavoli per cercare di trovare una soluzione al problema che preoccupa gli imprenditori.

“Il caso sollevato dal presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini, è molto serio. Il fatto che sia vietato a buyer russi di poter prendere parte alle fiere in Italia rischia di diventare l’ennesimo autogol nella gestione dei rapporti con un importante partner commerciale”.

Il nodo è il mancato riconoscimento da parte dell’Ema del vaccino Sputnik e di conseguenza l’impossibilità per i russi di superare i controlli che prevedono il super green pass, ovvero vaccinazione completa con tre dosi, o due ma solo se non sono passati più di 130 giorni dalla seconda somministrazione.

L’inaugurazione dei saloni Pitti Uomo e Pitti Bimbo, ha fatto emergere mediaticamente la questione, che in realtà è al centro della discussione di Confindustria da tempo.

“Assocalzaturifici – riprende Fenni – sta lavorando per il Micam, la fiera che per il settore calzaturiero rappresenta l’appuntamento da non perdere. Insieme con le altre associazioni del settore moda, ha scritto ai ministri competenti. Il ‘no’ al momento era scontato, ma c’è stata una apertura in base all’evoluzione epidemiologica. Tra un mese la possibilità di far accedere i russi attraverso un sistema di controllo molto ferreo con i tamponi potrebbe essere rivisto”.

Una speranza che permette alle associazioni di categoria, Confindustria Centro Adriatico in testa, di tenere alta l’attenzione sul tema. “Noi stiamo facendo il possibile in questa fase. L’interlocuzione è ai massimi livelli. La situazione viene monitorata giorno dopo giorno. Nessuna ipotesi viene scartata, dal timing della fiera di Milano, ne parlano tanti colleghi ma è prematuro visto che con la pandemia tutto cambia molto in fretta, al ripristino di corridoi verdi, come fatto in passato. Il calzaturiero, ma la moda in generale, non si può permettere di perdere clienti che valgono miliardi di euro e soprattutto da sempre rappresentano il primo sbocco per il distretto fermano – maceratese. Non possiamo assistere inermi, siamo pronti – conclude Valentino Fenni - anche ad azioni eclatanti per fermare questo ennesimo errore politico. Per questo chiediamo in primis alla Regione di agire portando la questione a Roma, facendo affidamento sui nostri parlamentari a cui con fiducia abbiamo dato il nostro voto per rappresentare le istanze del territorio”.

In attesa che si trovi una soluzione, Assocalzaturifici ha potenziato la politica di incoming, in modo da garantire che i clienti principali dei mercati mondiali siano a Milano per ammirare le nuove collezioni.

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