Confindustria Fermo, l'area di crisi complessa può diventare risorsa

FERMO - “Trasformare la difficoltà in risorsa”. Giampietro Melchiorri guida Confindustria Fermo lungo la strada del rilancio economico. “Farlo partendo dall’area di crisi complessa, in discussione al Mise dopo il lavoro fatto dal Tavolo per lo Sviluppo provinciale e la Regione Marche, può sembrare un paradosso, ma dentro questa misura ci sono molte misure utili a una ripartenza”. Serve un cambio di cultura imprenditoriale: “Nell’immediato avremo ammortizzatori sociali mirati: questa è la risposta, il tampone, per affrontare l’urgenza, ma non è a questo che dobbiamo guardare per superare il fosso”. Ecco che le difficoltà devono diventare risorse: “L’area di crisi complessa ha in sé strumenti destinati allo sviluppo, di ogni settore. Perché l’area di crisi non porta finanziamenti per chi investe qualche decina di migliaia di euro, ma favorisce chi investe più di un milione e mezzo”. Una somma che sembra lontana dalla tipologia imprenditoriale fermana, ma Melchiorri rilancia: “In realtà ci sono già imprese pronte a investire, perché abbiamo un comparto tecnologico e meccanico di primo livello. E anche pensando al settore calzaturiero, da cui siamo partiti per avviare questo percorso, abbiamo ottenuto una possibilità: finanziare le reti d’impresa”.

Torna quindi il cambio culturale: “Non va criticata l’area di crisi, ma va capita. Sempre se il Governo accetterà la nostra proposta che permette a più imprenditori di unirsi in un unico progetto che tiene insieme un solettificio e una conceria con un produttore, per fare un esempio. Su questa evoluzione del sistema ‘area di crisi’ il tavolo di confronto avuto con la viceministra Teresa Bellanova ci ha lasciato più di una certezza”. Di fronte a questa possibilità, che dovrebbe diventare certezza prima delle elezioni politiche del 4 marzo, Melchiorri manda un messaggio chiaro agli imprenditori: “Chi è intenzionato a investire in tecnologie e capitale umano, aspetti un mese ancora. Perché l’approvazione permetterà di usufruire di sgravi che arrivano al 30%”. Il fascicolo inviato a Roma dalla Regione Marche la settimana scorsa è stato il passo necessario: “Ma ora deve proseguire il pressing politico, da parte dei nostri esponenti in Regione e a Roma che ringrazio ma a cui diremo bravi appena il percorso sarà completato. Per quanto riguarda Confindustria, la nostra azione di lobby sarà costante, in modo da non far cadere nel nulla un percorso avviato da un anno con il Tavolo che per la prima volta ha dimostrato che il territorio fermano sa parlare anche con una voce sola”. L’associazione industriale, in questo, si propone come riferimento per gli imprenditori: “Mettiamo a disposizione personale, capacità, conoscenze e supporto al credito. Tra l’altro, dopo la nascita di Confindustria Centro Adriatico, che ben conosce la struttura dell’area di crisi complessa già avviata nel Piceno, siamo cresciuti in quantità e qualità. Non va mai dimenticato – conclude Melchiorri – che l’obiettivo degli imprenditori non è risparmiare, ma aumentare il lavoro e quindi assumere, guardando ai bilanci ma soprattutto al benessere del nostro territorio”.

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