Confcommercio, il retail della moda è al collasso

MARCHE – Il retail della moda è al collasso e le vendite di fine stagione non hanno frenato le perdite del settore. Il bilancio del comparto Moda è drammatico e un appello alle istituzioni arriva dal Presidente Confcommercio Marche Centrali e Presidente di Federmoda dott. Giacomo Bramucci che parte dai dati negativi di un periodo segnato dalle vendite di fine stagione: “Nonostante i saldi – spiega Bramucci –, le vendite di questo avvio del 2021 hanno segnato un calo pesante. I dati nazionali testimoniano un andamento negativo in linea con le perdite che anche il nostro territorio sta vivendo. I dati tendenziali ci parlano di un calo del 41,1% a gennaio e del 23,3% a febbraio e non ci sono segnali di recupero rispetto alle enormi perdite del 2020”.

Entrando nel merito dei provvedimenti adottati per contrastare la pandemia Confcommercio Marche Centrali esprime tutto il suo dissenso rispetto a certe scelte come spiega il Presidente: “Non comprendiamo – le sue parole –, perché un negozio del comparto abbigliamento, calzature, pelletteria, debba essere inserito tra quelle poche attività commerciali costrette alla chiusura per decreto in fascia rossa. Si tratta di un provvedimento preso nonostante i tanti investimenti fatti dagli operatori in sicurezza e nel rispetto dei protocolli”. Alla luce di tale impegno risulta ancora più incomprensibile la scelta di inserire le attività del settore moda tra quelle chiuse per decreto ma dato che questa è stata la scelta istituzionale è ancora più evidente la necessità di un “sostegno immediato – continua Bramucci – , reale, congruo e proporzionato alle effettive perdite, soprattutto slegato dalla soglia minima del 33% del fatturato perché i prodotti di moda seguono, come noto, le tendenze delle stagioni stilistiche e quindi sono soggetti a rapidissima svalutazione”.

“Abbiamo avuto a disposizione solo mezze stagioni per la vendita e fatto subito notevole ricorso a forti promozioni e a saldi, con l'unico obiettivo di contenere le perdite di fatturato. Una soluzione che ha certamente aiutato i negozi ad avere liquidità per pagare personale, fornitori, affitti, tasse e spese vive, ma ha contestualmente generato una drastica riduzione dei margini, mettendo così a rischio il modello di business e la stessa sopravvivenza dei fashion store. Per questa peculiarità, la soglia di perdita di fatturato coerente per il dettaglio moda risulta, pertanto, del 20%. Resta indispensabile un contributo sulle eccedenze di magazzino, sotto forma di credito d'imposta del 30% delle rimanenze come pure è indifferibile anche un intervento sull'abbattimento del costo dei canoni di locazione".

"Non si può sopravvivere – conclude Bramucci –, riducendo margini per contenere le perdite di fatturato: il decreto sostegno rischia di beffare il settore moda mentre deve essere un importante momento sul quale fondare la ripartenza e la ricostruzione di un settore che saremo pronti a sostenere, guidare e stimolare concretamente”.

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