FERMANO - Ennesimo aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce: una ricetta che dura da troppo e che non funziona. Quasi incomprensibile la decisione di ieri della Banca centrale europea, commenta la CNA Territoriale di Fermo per voce dei suoi vertici provinciali.
“Anzitutto, diciamo che l’aumento dei tassi è solo un aspetto all’interno di un quadro complessivo gravemente compromesso – esordisce il Presidente Emiliano Tomassini – siamo molto preoccupati per la persistente riduzione del potere d’acquisto che penalizza sia le famiglie che le imprese, alle prese con il calo della domanda, oltre che gli esercizi commerciali di prossimità. Il problema principale restano infatti gli aumenti continui e, ad oggi, immotivati dei prezzi: si spende di più, per ritrovarsi in mano di meno. CNA ha chiesto al Governo di accelerare gli interventi per raffreddare i prezzi, a partire dal taglio delle accise sui carburanti. Questi interventi aiuterebbero la ripresa, già frenata anche dal livello dei tassi d’interesse”.
Quindi i tassi d’interesse in volata determinano una situazione ancora più pesante per le famiglie e le aziende, già gravati da costi alle stelle, frutto “di logiche puramente speculative – rimarca il Direttore Generale Andrea Caranfa – che indeboliscono la domanda interna. Un combinato disposto, quello tra livello dei tassi e dei prezzi, che ci potrebbe trascinare in zona recessione. La Bce insistendo nella sua politica di incremento dei tassi rischia di tagliare definitivamente le gambe alla crescita economica”.
“E’ evidente che tra le principali conseguenze della decisione della Banca Centrale Europea ci sono i mancati investimenti da parte delle imprese – spiega Emiliano Tomassini – si innesca un meccanismo diabolico che blocca il mercato. Ribadiamo che questa ricetta non è vincente, e che agire sulla speculazione dei costi è prioritario”.