Cesetti: “Il governo deve estendere anche alle Marche i benefici della decontribuzione sul costo del lavoro”

MARCHE - “Prendo atto che l’assessore Castelli condivide totalmente la preoccupazione che ho voluto manifestare insieme al gruppo assembleare del Partito Democratico circa l’esclusione delle Marche dalla misura decontributiva prevista dalla legge 104 del 2020 per il personale delle aziende che operano nel territorio regionale. Ma non basta condividere la preoccupazione, la giunta regionale deve fare di più. Anzi, proprio in questo momento storico, in cui vediamo le Marche scivolare tra le regioni in transizione, la Regione ha il dovere di farsi carico di una battaglia in tutte le sedi istituzionali affinché il governo Draghi riconosca anche alle Marche l’opportunità di accedere a sgravi contributivi del 30% sul costo del lavoro che oggi la legge 104 assegna solamente alle aziende che operano in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia”.

A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti intervenendo questa mattina durante i lavori dell’Assemblea legislativa delle Marche. Cesetti, infatti, fin dai tempi in cui ricopriva l’incarico di assessore regionale con delega alle Aree di crisi, si batte per far sì che sia estesa anche alle Marche la misura decontributiva approvata dal Parlamento con la legge 104 del 2020.

“Nelle Marche - spiega Cesetti - il percorso per conseguire questo obiettivo è già in essere, perché sul finire della scorsa legislatura, subito dopo l’approvazione della legge 104, avviammo il dialogo con il governo e, addirittura nel dicembre 2020, il consiglio regionale votò all’unanimità su nostra iniziativa una risoluzione unitaria. A oggi, tuttavia, nessun risultato è stato ancora conseguito, nonostante la proroga della decontribuzione autorizzata dalla Commissione europea in conseguenza della crisi aggravata dal conflitto in Ucraina, che nelle Marche ha colpito più che in altre regioni. Proprio la ratio di tale proroga, avrebbe dovuto offrire, come in effetti offre, alla nostra Regione un’occasione importante per riaprire il confronto con il governo, considerate le pesantissime ricadute prodotte dalla guerra sul nostro settore manifatturiero e agroalimentare”.

“Nella risposta alla mia interrogazione - conclude Cesetti - l’assessore Castelli ha rinnovato il suo impegno per la Zes nelle Marche. Un intervento necessario e condivisibile, certo, ma che rischia di essere sostanzialmente inutile, e addirittura dannoso, senza un’estensione alle Marche dei benefici fiscali previsti dalla misura decontributiva vigenti nel confinante Abruzzo. Infatti, anche qualora le Marche ottenessero la Zes, provvedimento di cui l’Abruzzo già gode, è evidente che il minor costo del lavoro sancito dalla legge 104 porterebbe le aziende interessate a investire a insediare stabilimenti produttivi in quest’ultimo territorio, in quanto capace di offrire condizioni più vantaggiose per l’assunzione manodopera”.

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