"Bollette in vetrina", il grido d’allarme sul caro energia. Lanciata una campagna d’informazione e sensibilizzazione nelle imprese locali

MARCHE – Il caro energia è ormai una vera e propria emergenza con costi che nel giro di un anno sono triplicati e con prospettive di ulteriore peggioramento. Una situazione insostenibile che il Governo non è riuscito a tamponare con le misure sin qui adottate che non sono state sufficienti a riportare il costo entro livelli di sostenibilità. A fronte dunque di un chiaro rischio per la tenuta del sistema economico-sociale, anche a seguito di possibili aumenti dei prezzi al pubblico, Confcommercio si sta mobilitando a livello nazionale, chiedendo un potenziamento dei crediti di imposta già a partire dal terzo trimestre 2022 nell’ambito della conversione del decreto legge c.d. ‘Aiuti bis’, e a livello locale. Questa mattina è stata presentata nella Sede Direzionale Confcommercio Marche e Marche Centrali la mobilitazione nata sotto lo slogan Bollette in vetrinaper informare i consumatori e i cittadini sulla situazione di difficoltà che le imprese continuano a vivere dopo oltre due anni di misure restrittive dovute alla pandemia.

Confcommercio Marche Centrali invita quindi gli imprenditori ad esporre sulle vetrine dei locali un cartello, predisposto dall’Organizzazione, i costi dell’ultima bolletta di luce e gas e quelle relative allo stesso periodo 2021. In questa maniera si vuole lanciare un grido d’allarme sul caro energia invocando provvedimenti urgenti ed immediati per scongiurare un tracollo socio-economico: “Siamo di fronte ad un’emergenza drammatica – le parole del Direttore Generale Confcommercio Marche e Marche Centrali e Marche Prof. Massimiliano Polacco –, con le imprese che si trovano a dover pagare le bollette da tre a cinque volte in più rispetto ad un anno fa. E’ evidente che servono risposte immediate per tagliare il costo dell’energia altrimenti si rischia di mandare in fumo una ripresa economica che era in atto. Bisogna agire subito in sede europea sul cosiddetto Energy Recovery Fund e puntando a fissare un tetto al prezzo del gas e alla revisione delle regole e dei meccanismi di formazione del prezzo dell’elettricità. Inoltre dobbiamo rendere più inclusivi i crediti di imposta fruibili anche da parte di non ‘energivori’ e non ‘gasivori’. Con la nostra iniziativa Bollette in vetrinavogliamo dare visibilità alla situazione in cui riversano le imprese e fare da megafono al grido d’allarme sul caro-energia e alle richieste imprescindibili per dare sostegno al sistema”.

I dati marchigiani sui rischi connessi all’aumento esponenziale dei costi energetici sono molto eloquenti: sono infatti a rischio, da qui ai primi sei mesi del 2023, 6 mila imprese e 18 mila e 500 posti di lavoro nelle imprese del cosiddetto Terziario di mercato con la possibilità che si ampli il numero di aziende che potrebbero cessare l'attività causando una forte frenata all'economia soprattutto nella seconda parte dell'anno.

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