"Tosca" di Giacomo Puccini apre la Stagione d'Opera del Teatro dell'Aquila di Fermo

Da sinistra: la rappresentante dello sponsor Danhera che curerà l'arredo olfattivo del teatro, il Maestro Vlad, l'assessore Lanzidei, Sara Vecchiola della Finproject (altro sponsor), il soprano Stefania Donzelli e il direttore della FORM Giovanni Di Stefano

La Fondazione Rete Lirica delle Marche apre la Stagione d’Opera 2023/2024 del Teatro dell’Aquila di fermo con Tosca, capolavoro del 1900 scritto da Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal dramma omonimo di Victorien Sardou. Sarà un allestimento ricco di significato per il mondo della lirica: si tratta infatti di uno dei primi omaggi al compositore toscano in vista delle celebrazioni per il centenario dalla morte e poi costituisce un omaggio a Renata Scotto, grande soprano italiano che nella seconda parte della sua carriera si è dedicata alla regia e alla formazione dei giovani. Scotto – che ha firmato la regia di questa edizione di Tosca coprodotta dalla Rete Lirica delle Marche con Teatro dell’Opera Giocosa di Savona e del Teatro Politeama Greco di Lecce – è scomparsa lo scorso mese di agosto e il suo lavoro è stato ripreso per l’occasione da Renato Bonajuto. Appuntamento sabato 25 novembre alle 21 con anteprima il 23 novembre alle 17 rivolta ai giovani delle scuole.

“Tosca – racconta Renato Bonajuto – è opera fortemente connotata dal periodo storico in cui si svolge, il giugno 1800, con la battaglia di Marengo vinta da Napoleone, che minaccia i precari ordini politici ricostituiti in centro Italia. Di questa vicenda, non solo ci è interessato restituire la giusta atmosfera storica (e “romana”, quanto colore c’è nella partitura di Puccini che continuamente richiama gli aromi e le tinte della Città Eterna) ma il clima misto tra sensualità e afflato religioso di cui la trama è intrisa. Il Barone Scarpia (“bigotto, satiro, che affina con le devote pratiche la foia libertina” come lo descrive Cavaradossi) è schiavo della bramosia fisica che nutre nei confronti di Tosca, condita da un esercizio “pio” che è in gran parte schermato di ipocrisia. Ben diversa le fede di Tosca, radicata su tradizioni popolari, anche esteriori se si vuole, e attraverso cui la donna si mette in un certo senso sullo stesso piano dell’Onnipotente. L’unico davvero “laico” è Mario Cavaradossi, che in certo modo è il personaggio che ha la visione più lucida delle cose e, probabilmente, nell'ultimo atto, non crede alla grazia di Scarpia fino in fondo, ma comunque asseconda Tosca in un sogno di felicità e libertà prossimo ad infrangersi da lì a poco”.

Nel cast il soprano Monica Zanettin nel ruolo del titolo, Vincenzo Costanzo in quello di Mario Cavaradossi e Federico Longhi come barone Scarpia. E poi Luciano Leoni (Cesare Angelotti), Domenico Colaianni (Un Sagrestano), Pietro Picone (Spoletta), Davide Filipponi (Sciarrone), Carlo Bonelli (Un carceriere).

Sul podio Giovanni Di Stefano alla guida della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana, del Coro del Teatro Ventidio Basso preparato da Giovanni Farina e del Coro Voci Bianche La Corolla Spontini, istruito da Mario Giorgi. Le scene sono di Michele Olcese, i costumi di Artemio Cabassi e le luci di Andrea Tocchio.

“E’ sempre una gioia essere qui – sottolinea Alessio Vlad, direttore artistico Fondazione Rete Lirica delle Marche -. Dal 2018, in questi sei anni la Rete Lirica sta andando bene, è riuscita a creare una rete non solo nelle Marche, con collaborazioni in tutta Italia. Personalmente, venendo da fuori, in questi anni ho scoperto le Marche e la vocazione dei marchigiani verso il teatro. Parliamo della regione in Italia con il maggior numero di teatri, quasi tutti belli, ogni teatro è diverso dall'altro, ha una sua individualità. I teatri vanno vissuti, hanno tutti la fossa acustica, sono nati per l'opera, hanno un'acustica bellissima, hanno avuto una grande tradizione. Qui si sono esibiti cantanti famosi. C'è un'immedesimazione con il mondo dell'opera. C'è un pubblico anche per le opere più sosfisticate, meno popolari. Qui si possono formare delle nuove generazioni di artisti, c’è la possibilità per i giovani di potersi misurare e crescere. Nelle città più piccole ci si può concentrare meglio su ciò che si fa. Inoltre sottolineo che solo qui a Fermo c'è una grande festa nella serata d'apertura, la città si immedesima con il suo teatro, c'è una comunità che assiste ad un rito, una grande partecipazione, una vitalità piena. Sabato ammirerete un cast con cantanti di nuova generazione (i protagonisti sono appena trentenni), guidati dalla Scotto in modo magistrale. La drammaturgia sarà al centro della scena, si fa teatro musicale, non solo i protagonisti ma anche i piccoli ruoli sono pensati in modo approfondito per avere una funzione specifica all'interno della regia musicale e della regia drammaturgica”.

Entusiasta l’assessore alla cultura del Comune di Fermo Micol Lanzidei: “La stagione di luce del Teatro dell'Aquila splende anche nell'opera; facciamo brillare il nostro gioiello grazie a tanti protagonisti, sia sul palco che dietro le quinte. Mi rivolgo in particolar modo alla Fondazione Rete Lirica delle Marche, una realtà culturale che lavora ottimamente, in sinergia, facendo crescere gli artisti del nostro territorio. Mi rivolgo alle maestranze del teatro, agli uffici comunali e poi agli sponsor perché il grande successo di quest'anno, con risposta di pubblico sopra le aspettative, è dovuto anche alle realtà del territorio che hanno investito nella cultura, un investimento che vale doppio: comporta da un lato un sicuro ritorno di immagine e dall’altro la crescita dell'essere umano che a teatro si educa al rispetto, alla sensibilità, alla socialità. Si sta creando un sistema virtuoso che mette radici nel territorio e questo grazie al contributo di tanti”.

“Fermo vanta una stagione teatrale ricca, bella – le parole di Francesco Trasatti, componente del consiglio di amministrazione della Rete Lirica delle Marche, nonché presidente del consiglio comunale fermano ed ex assessore alla cultura -. Protagonista è il lavoro di una squadra che ha superato le difficoltà della pandemia, rimettendosi in pista con successo. C'è un tutto esaurito per sabato e una folta partecipazione nelle recite scolastiche. Il lavoro di tessitura delle collaborazioni nazionali della Rete Lirica va avanti attraverso un doppio binario: si consolida il lavoro nel territorio e si perseguono prospettive e rapporti di alto livello. Intanto sabato per la prima a Fermo sarà la festa della cultura”.

SPONSOR STAGIONE TEATRALE 2023/2024


FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FERMO
CARIFERMO Spa
FINPROJECT Spa
GIEFFERESEARCH
VIDEX
GIANO
ASSIFIRMUM rete Unipol Sai
DA.MI.
GETBY
GABRIELLI spa
VALTENNA spa
STECA
EMOTEST
SOLGAS

Sponsor tecnici
DANHERA
MARROZZINI

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