Sandro Trotti omaggia Fermo. Si inaugura la prima delle quattro mostre in programma

FERMO - “Tutto ciò che viene donato ci appartiene, tutto ciò che teniamo lo perderemo”. Mutuando questo vecchio quanto saggio adagio popolare, il Maestro Sandro Trotti ha voluto far dono alla Città di Fermo di oltre cento opere, tra dipinti e disegni, che egli stesso ha realizzato nel corso della sua brillante e prestigiosa carriera, in particolare fra gli anni ’50 e ’70, e che andranno a costituire un fondo museale di grande valore artistico e culturale.

Il ricco patrimonio di dipinti è stato suddiviso in quattro mostre tematiche, tutte curate dal prof. Nunzio Giustozzi, che verranno esposte al primo piano ed al piano terra di Palazzo dei Priori, recentemente restituito alla fruibilità cittadina e destinato ad eventi di elevato livello culturale come questo.

La prima tappa di questo percorso espositivo, sostenuto e promosso dall’Amministrazione Comunale di Fermo – Assessorato alla Cultura e reso operativo grazie al lavoro del Settore Musei e Biblioteche del Comune di Fermo, con la collaborazione di Sistema Museo, si intitola “La misura dei sensi” ed è in mostra dal 22 aprile al 5 giugno 2016.

“Grazie al maestro Trotti per la sua donazione che impreziosisce la città – ha detto il Sindaco Paolo Calcinaro - e che contribuisce a far sì che l’offerta culturale di Fermo sia sempre più nel segno della qualità. Anche la rotazione delle sue opere in quattro distinti momenti è segno della dinamicità che si vuol dare a questo evento ed alla volontà di valorizzarlo e goderne a pieno”.

“Questa non è una donazione ma un atto di cuore - ha aggiunto il vice sindaco e assessore alla cultura Francesco Trasatti – la rotazione vuole sottolineare l’importanza della donazione alla città, non una certificazione formale. Si tratta di un allestimento che si fa abbracciare, conoscere e scoprire. Grazie ancora al maestro Trotti per il suo gesto”.

“Un percorso che si avvia – ha detto il curatore Nunzio Giustozzi - dalle esperienze gestuali e profondamente materiche in cui segno e colore insieme ad ardite sperimentazioni tecniche migrano dall'astrazione all'informale (Cellophane, Strisce, Assi Cartesiani, Crates), misurando col gesto anche le geometrie dei primi volti esotici, come quello spigoloso e interrogativo di Yoko, immagine dell'evento, e delle pose sensuali dei nudi bianchi”.

“Devo molto a Fermo dove è avvenuta la mia formazione – ha detto il maestro Trotti – nella mia Monte Urano dove tutti si occupavano di piedi io volevo invece pensare alla mente e così sono andato via. Ho conosciuto e sono stato allievo di personalità di fama del mondo artistico. In questa prima mostra sono esposte le opere del periodo romano, gli anni’50 e ’60, caratterizzate da una certa coerenza stilistica, fra cui due crates”.

Il ciclo di opere, il cui catalogo uscirà a luglio, proseguirà con altri tre momenti: “Roma, Venezia, l’Oriente” (11 giugno – 17 luglio); “Melodie dell’eros” (21 luglio – 4 settembre); “La poesia della natura” (10 settembre – 23 ottobre).

A costruire i volumi – prosegue il curatore - la pennellata è aspra, grumosa oppure morbida, stesa con istintiva destrezza in una sintesi già sapiente ma sempre passibile di meditati ripensamenti. L'itinerario si compie con la visita, all'interno di Piazza Sagrini, della Marcia dell'umanità, un'opera "politica" di dieci metri per tre, che dal 1981, quando fu esposta per l'ultima volta, è restituita finalmente alla pubblica fruizione, con il suo messaggio di speranza”.

La mostra potrà essere visitata sabato 23, domenica 24 e lunedì 25 aprile con ORARIO CONTINUATO dalle 10:30 alle 19:30, ogni fine settimana, dal giovedì alla domenica secondo i seguenti orari: dal giovedì al venerdì: 10:30-13:00/15:30-18:00 | Sabato e domenica:10:30-13:00/15:30-19:00

Informazioni: Sistema Museo (tel. 0734. 217140 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

NOTA BIOGRAFICA DELL’ARTISTA

Pittore, Sandro Trotti nasce a Monte Urano nel 1934. Si trasferisce prima a Porto San Giorgio, poi a Roma, dove frequenta il liceo artistico. Dopo il diploma si avvicina all’ambiente artistico e culturale della capitale, frequentando Domenico Purificato, Pericle Fazzini, Sante Monachesi e Corrado Cagli.

Nella capitale conosce anche Luigi Montanarini, futuro direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma, con il quale stringe una lunga e intensa amicizia.

Dopo le prime esperienze fotografiche, da cui trae spunto per i suoi oli astratti su vetro e cellophane, negli anni sessanta continua la sua ricerca con gli oli monocromi, per poi indirizzarsi verso lo stile figurativo e lo studio del colore, che diventa la vera struttura compositiva del quadro.
Negli anni settanta insegna al corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti a Roma.

Inizia il periodo dei grandi viaggi e delle esposizioni all’estero: Damasco e Siria, India, Thailandia. Invitato in Cina nel 1999 come unico rappresentante degli artisti italiani, espone a Pechino, Canton e Shanghai.

Il suo ruolo di ambasciatore dell’arte italiana in Cina viene confermato nel 2007 dalla grande mostra antologica di Shanghai e dalla nomina a professore di Storia dell’Arte presso l’Accademia Centrale di Pechino e presso l’Accademia di Belle Arti di Canton.

Tra le mostre recenti, “Il ritratto. Le radici artistiche e culturali dell’Europa” (2004), “La scuola di Roma” (2005), “La celebrazione della vita. Sandro Trotti” (2006), “Donne” (2006), “Il bello, l’arte, la scrittura. L’Europa, la Russia, la Cina, il Giappone” (2007), “L’incarnazione del colore e la scrittura della luce” (2007) presso il Museo della Villa San Carlo Borromeo; l’esposizione “Tesori dell’Italia” presso la Chongqing Planning Exhibition Gallery, a Chongqing, in Cina (2007); “Sandro Trotti: pittura infinita poesia” (2010) personale a Civitanova Marche; “Omaggio a Fermo” (2016) ciclo di quattro mostre personali al Palazzo dei Priori di Fermo.

Spirali gli ha dedicato il libro d’arte “La materia del sublime” (1992), la monografia “La celebrazione della vita”, e il volume “Raffaello Sanzio, Sandro Trotti” a cura di Bachisio Bandinu.

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