"Quel lampione tanto odiato...". Micro micro racconto di Sergio Soldani

Vincenzo si svegliò di colpo alle tre di notte e dalla finestra aperta della sua stanza da letto vide come un mostro luminoso : non era nient’altro che il solito lampione accecante, che dava un finale ancor più orripilante ai suoi frequenti incubi. Egli era soggetto a queste manifestazioni di ansie notturne e di gravi disturbi del sonno che molto lo facevano soffrire. Da bambino riuscì a vivere un’infanzia abbastanza tranquilla, suo padre era il bidello della palestra della scuola media di Ravenna, dove il professore Massimo Gargiulo, di origine meridionale, sapeva far amare il basket come pochi. Vincenzo si avvicinò a quello sport, dapprima con nitidezza, poi attratto e coinvolto dall’entusiasmo dell’insegnante cominciò ad entrare nella società del Ravenna e lì si distinse per quei lontani campionati giovanili nei quali non era stata introdotta, la regola del tiro da tre punti. Smise di gareggiare a causa della maturità classica, che gli procurò i primi incubi : si era convinto di non capire la filosofia, in particolare le varie “Ragioni” del filosofo tedesco Kant. Ricordava appena con piacere Marx e le sue forse consolanti ma violente e omicide utopie! Sviluppò di seguito dentro di sé un eccellente senso della giustizia umana e dell’egalitarismo, comunque accadde che, a 19 anni la filosofia lo traumatizzò, sognò, per esempio, sua madre, bellissima donna di origine svedese che lo frustava molto dolorosamente con un flagello, o che con il suo amico Giampiero a folle velocità, uscissero di strada con il mitico motociclo di quegli anni chiamato “Caballero” e al malcapitato Giampiero gli si spaccasse irrimediabilmente la testa, per poi giungere al decesso. Da quel giovanile periodo della sua vita fino ad ora cinquanseienne, fortunato si potè ritenere se sulle intere sette notti che compongono le settimane, ce ne fosse una almeno senza paurosi, anche se corti, ma veri incubi. Quella notte perse la pazienza e probabilmente il senno! Cominciò a insultare a voce alta il lampione : “Lampione di merda, se ti prendo ti ammazzo con le mie mani, odio tutti i lampioni…tutti i lampioni del mondo!!! Dato che era un bevitore, non esagerato però, di pregiati vini rossi, ne teneva sotto un mobile della sua ampia camera una cinquantina di bottiglie : le tirò tutte fuori con stizza furiosa, dal “Brunello di Montalcino” alla “Lacrima di Morro d’Alba”. Mirando alla lampada del lampione fino a deflagrarla interamente proprio con una bottiglia di “Morellino di Scansano”. I vicini chiamarono , prima la Polizia che a sua volta avvisò poi la Croce Azzurra che lo trasferì ancora urlante, dalla sua abitazione al reparto neuro psichiatrico dell’ospedale di Ravenna.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Annunci

Vai all'inizio della pagina
Preferenze Cookie
Le tue preferenze relative al consenso
Qui puoi esprimere le tue preferenze di consenso alle tecnologie di tracciamento che adottiamo per offrire le funzionalità e attività sotto descritte. Per ottenere ulteriori informazioni, fai riferimento alla Cookie Policy.Puoi rivedere e modificare le tue scelte in qualsiasi momento.
Analytics
Questi cookie ci permettono di contare le visite e fonti di traffico in modo da poter misurare e migliorare le prestazioni del nostro sito. Ci aiutano a sapere quali sono le pagine più e meno popolari e vedere come i visitatori si muovono intorno al sito. Tutte le informazioni raccolte dai cookie sono aggregate e quindi anonime.
Google Analytics
Accetta
Declina
Accetta tutti
Rifiuta tutti
Salva la corrente selezione