PEDASO - Quando: domenica 27 ottobre ore 18:00
Dove: CineTeatro Valdaso di Pedaso
Ingresso libero
Organizzato da: IC “Vincenzo Pagani”, associazione culturale Spaesamenti, Teatro Rebis
“Per sentirla meglio ho poggiato l’orecchio al suolo, / l’ho origliata – dubbioso e sottomesso – / e da sotto ho sentito / il pulsare del suo cuore, / che batteva impazzito. / La Terra risponde.”: sono i versi finali della poesia Terra (titolo originale: Pământul) del grande poeta romeno, Lucian Blaga, tradotta in italiano da Davide Minnoni, ex allievo dell’IC Pagani di Monterubbiano. È la poesia che apre il volume (516 pagine) edito da Giaconi Editore, casa editrice indipendente di Recanati, che ospita le traduzioni nate nel contesto del progetto scolastico, ideato e curato dal festival, nell’apposita collana “I Quaderni del Traduttore in classe”, diretta dalla scrittrice e traduttrice Stella Sacchini. La pubblicazione, la settima della collana, raccoglie le poesie tradotte dall’inglese e dalle molte lingue di origine degli studenti e delle studentesse dell’IC Pagani nel corso del progetto “I mestieri della cultura - Il traduttore in classe”, ormai giunto alla terza edizione, dopo quella del 2022 dedicata alla luna (Allunaggi. Cosmonauti della letteratura, ed. Giaconi) e del 2023 incentrata sul mare (Miraggi. Frammenti di mare, ed. Giaconi).
“Terra!” esclamano i marinai quando avvistano la costa dopo tanti giorni in alto mare. E immaginiamo che provino sollievo e gratitudine nel rivedere dopo tanto tempo la terraferma. La terra ci offre protezione, riparo, nutrimento. E, malgrado ciò, talvolta sembriamo dimenticarcene: la diamo per scontata, la sfruttiamo fino all’esaurimento di ogni sua risorsa, la devastiamo.
In questa antologia, poeti e scrittori italiani e stranieri esplorano la Terra nelle sue molteplici declinazioni: paesaggio idilliaco in cui perdersi e ritrovarsi, fonte di sostentamento che richiede immensi sforzi ma che offre anche infiniti motivi di gratitudine, luogo ferito e offeso dalla mano dell’uomo, patrimonio da preservare.
Poesie e racconti sono stati tradotti dalle allieve e dagli allievi dell’istituto comprensivo “Vincenzo Pagani” di Campofilone, Monterubbiano e Pedaso nell’ambito del progetto “I mestieri della cultura – il traduttore in classe”, fortemente voluto dalla Dirigente scolastica Annarita Bregliozzi e realizzato grazie al contributo dalla Fondazione Carifermo - bando “Scuola innova”: non solo traduzioni dall’inglese, ma anche dal francese, dallo spagnolo, dall’olandese, dall’albanese, dal romeno, dal polacco, dall’ucraino, dall’ungherese, dal greco moderno, dal cinese, dall’urdu, dall’arabo e dal dari. Fra le traduzioni compaiono anche i contributi di ex allieve e allievi dell’Istituto e di rifugiate afgane accolte nel Progetto Sai “Era Domani” del comune di Fermo gestito dalla cooperativa Nuova Ricerca Agenzia Res.
Tra i numerosi autori e autrici tradotti ci sono anche premi Nobel per la letteratura, come Seamus Heaney, Derek Walcott, Wisława Szymborska, Louise Glück, e grandi della letteratura del passato, quali Emily Brontë, John Keats, Lord Byron, John Clare, William Blake ed Emily Dickinson, ma anche contemporanei come la romena Ana Blandiana, l’ex presidente uruguaiano “Pepe” Mujica, il nigeriano Niyi Osundare, l’albanese Arian Leka, il celebre musicista afgano Dawood Sarkhosh. A impreziosire il volume, compaiono anche alcuni componimenti di poeti marchigiani del passato – Paolo Volponi, Franco Matacotta, Scipione, Libero Bigiaretti – e del presente, come l’ex docente dell’IC Pagani Gilberto Carboni.
Ad accompagnare le poesie c’è una vasta selezione di illustrazioni che, alle opere dei grandi della Storia dell’arte (Frida Kalho, María Izquierdo, Taras Ševčenko, Albrecht Dürer, Jean François Millet, Vincent van Gogh, Pieter Bruegel il Vecchio, Renato Guttuso), alterna opere di notevoli artisti contemporanei, tra cui il francese Emeric Chantier, gli indiani Gulam Mohammed Sheikh e Manjot Kaur, gli afgani Khadim Ali, Malina Suliman e Nabila Horakhsh, la writer, sempre afgana, Shamsia Hassani, la cinese Ye Luying, l’ucraina Yaryna Shumska, il nigeriano Sor Sen, il camerunense Em’kal Eyongakpa e la palestinese Malak Mattar, che ricrea una Guernica a tema palestinese, ispirata agli attuali conflitti nella striscia di Gaza, e infine opere dei nostri artisti marchigiani – Sandro Pazzi, Giuseppe Mainini e Arnoldo Ciarrocchi – e, non da ultime, incisioni e illustrazioni dei ragazzi e delle ragazze dell’IC Pagani, supervisionati dalle docenti d’arte Cristina Lanotte e Cecilia Antonelli.
Apre il volume la prefazione di Adrián N. Bravi, scrittore italo-argentino che con il suo ultimo romanzo, Adelaida (ed. Nutrimenti), è stato finalista al Premio Strega 2024 e al Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante, e vincitore del Premio Comisso 2024 – Sezione Biografia e del Premio Letterario Basilicata 2024.
A chiudere questa preziosa antologia c’è la poesia di Danilo Dolci, grande educatore e poeta cui è dedicata questa edizione del festival, dal titolo Vince il sogno – un augurio quanto mai necessario in questi tempi di guerra, un invito a non abbandonare mai la speranza in un mondo migliore: “L’uomo di pace dove passa affonda / invisibili radiche succhiando / liquori dalla terra e rifiorisce / e si infrutta succoso – / albero di alberi / albero animato/ albero di colombe: / vede da dentro, / dai diversi dentro – /
screpolando le croste soffocanti..”
Durante la manifestazione, oltre agli interventi della Dirigente scolastica Annarita Bregliozzi, della docente responsabile del progetto Alessia D’Adamo e della curatrice del volume Stella Sacchini, sono previste letture bilingue delle ragazze e dei ragazzi dell’IC Pagani, con il coordinamento del prof. Piergiorgio Cinì e interventi musicali a cura del prof. Alessandro Marchionni. La partecipazione del Maestro Sergio Capoferri e la performance di Sand Art a cura di Cristina Lanotte arricchiranno la manifestazione, che è aperta sia ai ragazzi e alle loro famiglie, sia alla cittadinanza tutta, nello spirito del Patto di Comunità che lega la Scuola e il Festival al territorio della media e bassa Valdaso.