Opera di Ciarrocchi acquistata dalla Pinacoteca. Potrà essere ammirata nell'ex Sacrario di Civitanova Alta

CIVITANOVA MARCHE - Esposta per cinque anni grazie al comodato d’uso gratuito concesso dalla famiglia Mori, oggi l’opera “Annibal Caro e la Speranza” di Arnoldo Ciarrocchi è stata acquisita a patrimonio comunale e potrà essere ammirata all’ex Sacrario di Civitanova Alta dove domina nella parte centrale della navata. Il 22 novembre, in Comune, è stato espletato l’atto di acquisto alla presenza del sindaco Fabrizio Ciarapica, del segretario generale Sergio Morosi e dei proprietari del quadro, Rinalda e i nipoti Alessandra, Ermanno, Paolo, Vittorio e Lucia Mori, mentre il 29 novembre si è svolta la presentazione ufficiale alla stampa, proprio nella sala Ciarrocchi adiacente alla Pinacoteca comunale Moretti diretta da Enrica Bruni.

“Questa tela è diversa da tutte le altre prodotte durante la lunghissima carriera del Maestro civitanovese (Civitanova Marche, 1916-2004) – ha spiegato Enrica Bruni. Ciarrocchi ha iniziato il lavoro nel 2001 e non lo ha finito per il sopraggiungere della morte. Si tratta di un olio su tavola lignea di grandi dimensioni (cm. 235x175), un’opera unica sia per la mole, sia per il supporto. Il tema è uno di quelli storici e tra quelli trattati con particolare amore, più volte ripreso nella sua lunga e prolifica carriera di pittore e incisore eccelso: Civitanova Alta, la campagna marchigiana, l’Adriatico, Annibal Caro, la moglie Rinalda e il padre Aurelio, tipografo e poeta”. La tavolozza coloristica è quella squillante che ricorda la pittura dei Fauves francesi i quali, nella prima parte del ‘900, diedero vita a una breve esperienza rivoluzionaria che svecchiò l’Impressionismo così come Ciarrocchi fece dopo la sua malattia, forse involontariamente, prendendo ad usare colori esplosivi resi con vigorose e libere pennellate di pittura pura.

“Annibal Caro e la Speranza” da tempo è in mostra nella Sala Ciarrocchi della Pinacoteca grazie al prestito gratuito della Famiglia Mori e opera così significativa, particolare, densa di significati e messaggi, non poteva che rimanere in Pinacoteca. Dopo anni di richieste e di negoziati, il Sindaco Fabrizio Ciarapica ha recepito la bontà del progetto e con un fondo istituito ad hoc ha concretizzato l’acquisto dell’opera il 22 novembre 2019.

“Non si tratta solo di un singolo acquisto, ma di un vero e proprio progetto culturale fortemente voluto dalla Giunta – ha detto l’assessore alla Cultura Maika Gabellieri – L‘Amministrazione ha voluto istituire un fondo dedicato proprio all’arricchimento del patrimonio artistico della Pinacoteca e ringraziamo la Bruni per l’impegno e la dedizione e la famiglia Mori per la grande generosità riversata in tanti anni. L’opera incompiuta suggerisce un dialogo con il visitatore che può completarla immaginandola nelle diverse versioni di colore e lascerà spazio anche laboratori con le scuole che ne faranno una lettura iconografica”.

A chiudere la presentazione è intervenuta Alessandra Mori, figlia del compianto capitano che realizzò l’ippodromo e il museo del trotto in contrada Asola: “Sono felice di sapere questo quadro valorizzato nella maniera che merita in questa cornice – ha detto Alessandra Mori – la Pinacoteca della nostra città ha tesori grandissimi, opere di spessore frutto della passione delle famiglie di Civitanova che crearono una comunità artistica e lasciarono donazioni che impreziosiscono il patrimonio culturale della città. Civitanova Alta ha spazi bellissimi e ci auguriamo di poter vedere qui grandi mostre”.

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