FERMO - Tempo di numeri e di primi bilanci per il Teatro dell’Aquila di Fermo. E’ raggiante Micol Lanzidei, assessore alla cultura del Comune di Fermo che in questi 5 anni si è prodigata per far crescere l’appeal del massimo cittadino fermano.
“L’esperienza della realtà teatrale, la porterò sempre con me – esordisce l’assessore -. La nostra volontà è sempre stata quella di considerare il teatro come un centro vivo di relazioni, comunità, emotività; un importante motore economico, sociale e culturale per la città di Fermo. In questi ultimi anni, grazie ad una gestione attenta, condivisa e supportata da un team fatto di risorse umane competenti, le porte del teatro si sono aperte alla città intera per rappresentare la sua funzione originale oggi pienamente recuperata. Un teatro aperto ed accessibile, dunque, ed in questa ascesa verso la pienezza della sua essenza abbiamo avuto un “goleador”, ossia la stagione di prosa che ha accresciuto il numero di spettatori e di abbonati. La grande richiesta di abbonamenti ha portato lo scorso anno alla “scommessa”, vinta, delle tre serate. Quest’anno abbiamo riconfermato la terza recita e anche in quest’occasione è andata bene”.
“Un grande successo – continua la Lanzidei - accompagnato da interventi strutturali che hanno aumentato l’inclusività. La qualità delle relazioni è importante: il Teatro dell’Aquila oggi è un luogo percepito come vicino, non elitario, il palcoscenico di scuole, associazioni del territorio, progetti speciali… Le famiglie si incontrano in un sito da vivere nella quotidianità, la casa dell’arte e dell’anima dove vengono “parlate” le lingue della lirica, della prosa, del cinema, dell’apprendimento... Come una grande piazza coperta qui si accolgono le differenze e si dialoga. Abbiamo sempre lavorato costruendo reti con imprese culturali, scuole, associazioni. I risultati sono tangibili, siamo orgogliosi e soddisfatti. La comunità ha bisogno di spazi di incontro veri tra persone e teatro è la risposta. Non solo palco, quindi, ma specchio di una città viva.
Per questo ringrazio tutta complessa macchina che sta dietro questo successo: l’ufficio cultura, la biglietteria, il personale che lavora nel teatro, le imprese che collaborano… grazie anche ad Amat, alla Fondazione Rete Lirica Marchigiana e a tutto il territorio che fa vivere il nostro teatro in modo profondo”.
Veniamo ai numeri: “Quest’anno la prosa in abbonamento sta chiudendo a 1200 abbonati, l’anno scorso erano 1132, nel 2023 ne avevamo 903. Di questo siamo immensamente grati al pubblico. Per quanto riguarda l’opera, la campagna ancora non chiusa registra 247 abbonati contro i 211 complessivi del 2024. Mi piace sottolineare il fatto che molti abbonati vengano da fuori Fermo, per l’esattezza abbiamo 325 abbonati alla prosa dalla provincia e addirittura 28 da fuori provincia, da città come Civitanova, Jesi, San Benedetto del Tronto, Macerata, Ancona, Alba Adriatica…
Ottimi anche i dati che riguardano le giovani generazioni: tante le scuole che stanno prenotando. Ad esempio, il progetto “Scuola di platea” nato per formare il pubblico di domani, vede già l’iscrizione di 520 ragazzi.
Ultimo dato: i biglietti venduti dalla data del 14 ottobre: 1170 in biglietteria più 813 on line: tutto in 9 giorni.
Chiudo con una curiosità che conferma la vocazione del teatro quale luogo da vivere: nel 2024 abbiamo registrato quasi 200 giornate di apertura tra spettacoli, prove, allestimenti… 71 sono state le giornate di spettacoli”.
Numeri importanti che consacrano di diritto il Teatro dell’Aquila di Fermo nell’élite regionale e non solo.
Alessandro Sabbatini




