L'isola delle madri: Maria Rosa Cutrufelli a Montegranaro per la rassegna "Non a Voce Sola"

MONTEGRANARO - Anche quest‘anno Non a Voce Sola giunge alla fine del suo percorso attraverso le Marche; la rassegna di poesia, filosofia, narrativa, musica ed arti, che vuole essere una finestra sul mondo femminile per diventare luogo del dialogo tra i generi, quadra il cerchio in questo decimo appuntamento, anche esso dedicato al fil rouge che l‘ha accompagnata per questa intensa e insolita stagione 2020, ovvero La Rinascita, e lo fa con il suo solito piglio irruento e provocatorio, presentando la crisi, il blocco, la pausa umana del covid19 come una grande opportunità, come un‘occasione irripetibile per abbandonare l‘isolamento del tram tram quotidiano e ripetitivo, lo schermo dalla realtà fornito dalla tecnologia sempre più omologante, per offrire uno spiraglio sull‘interno e allo stesso tempo sull‘esterno, ovvero sul senso di sé e sul trovare il proprio modo di spalancarsi alla realtà, al contatto diretto con persone, cose ed emozioni.

Per dare un‘ultima visione su questo struggente ed impellente interrogativo del presente periodo, ovvero come fare a spalancarsi davvero al mondo e usare la crisi come opportunità, è stata chiamata a dare il suo contributo una scrittrice, un‘editrice, ma soprattutto una donna con una visione e un rapporto schietto sulla realtà, soprattutto il complicato rapporto con la realtà vissuto dalle donne odierne, stiamo parlando della scrittrice, editrice, giornalista e saggista Maria Rosa Cutrufelli, che sarà ospite della città di Montegranaro, nella Sala del Consiglio, venerdì 4 settembre alle ore 21.15 con un intervento dal titolo “L‘Isola delle Madri”.

Cutrufelli è nata a Messina nel 1946 e si è laureata a pieni voti in lettere all’Università di Bologna. Su consiglio di Italo Calvino e Roberto Roversi, che avevano letto con entusiasmo la sua tesi di laurea sulle strutture del romanzo, ha deciso di continuare a indagare il mondo della parola e della scrittura come espressione della parte più fonda ed alta dell’animo umano.

Trasferitasi a Roma, è stata infatti negli anni ‘70 critica letteraria per numerose riviste e ha seguito con entusiasmo il movimento femminista, per cui ha scritto da giornalista numerosi saggi sulle condizioni lavorative femminili (Disoccupata con onore. Lavoro e condizione della donna), sullo sfruttamento del lavoro domestico (L’invenzione della donna, miti e tecniche di uno sfruttamento) e sulla realtà della prostituzione (Il cliente. Inchiesta sulla domanda di prostituzione). Convinta dai suoi anni e dalle sue esperienze romani che scegliere il punto di vista femminile vuol dire scegliere il punto di vista più vero e sofferto di tutti, ovvero quello di chi si sente straniero e straniato sempre e ovunque, anche dentro la propria casa e la propria pelle, ha ideato nel 1984 la prima fiera del libro a firma femminile a Roma, nel quale ha portato alla luce l’esperienza finora rimasta in ombra del racconto del mondo dal punto di vista femminile, cercando proprio di spalancare il mondo alle donne, credendo in una profondamente possibile rinascita della società. Nel 1990 è stata fondatrice dell’innovativa rivista di scrittura dedicata alle autrici e critiche letterarie donne Tuttestorie. Racconti, letture e trame di donne, che ha diretto fino al 2002, e autrice di numerosi racconti, romanzi e radiodrammi per Radio Rai.

A Non a Voce Sola porta la sua ultima riflessione sulla nascita e la rinascita, portata a compimento del romanzo L’isola delle madri, in cui racconta il suo turbamento per la velocità del mondo, per l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente, per il vuoto che sembra opprimere l’umanità, la corsa sfrenata al denaro che perde però la capacità dell’uomo di riprodurre la propria umanità, e la sterilità fisica e mentale del tutto, che può essere sanata solo da quell’essere che unico nel creato riesce a conservare la vita e la nascita, simbolica e non, del mondo: la madre, la donna.

“Gli appuntamenti di Non a Voce Sola – commenta il Sindaco Ediana Mancini - sono sempre momenti di alta ispirazione e di confronto, innanzitutto con se stessi e con se stesse. Come Amministrazione comunale siamo profondamente contenti di poter ospitare nuovamente questa importante rassegna, che ha giustamente scelto di proseguire nonostante le oggettive difficoltà dettate dal momento storico che stiamo vivendo e dall'emergenza sanitaria in corso. È il segno, inequivocabile, che la cultura rimane un cardine della nostra società, fondamentale per accendere una luce tanto sulle sue complessità quanto sulle energie necessarie per reagire”.

“Ho avuto leggo con piacere diversi libri della Cutrufelli – aggiunge l'Assessore Cristiana Puggioni – e ho apprezzato molto la sua scrittura schietta e il suo modo di fare giornalismo, tenace e veritiero. Come Amministrazione siamo orgogliosi di ospitare una donna con questi principi e vogliamo ringraziare Oriana Salvucci, insieme a tutto il suo staff, per la preziosa collaborazione che continua e che ogni volta si arricchisce di stimolanti elementi di riflessione”.

“La figura della donna nel ruolo di madre – conclude Laura Latini, Presidente del Consiglio comunale - è qualcosa che in questo momento diventa ancora più importante. Non tanto e non solo come madre biologica, ma per il ruolo di madre inteso come quella capacità di cura che è stata insegnata di generazione in generazione nel lato privato come esclusivo ambito di occupazione. Oggi, fortunatamente, siamo arrivati ad una donna che si sta prendendo la propria parte nella scena pubblica e può tornare a portare la cosa che l'ha caratterizzata per secoli: l'amore e la cura per il prossimo. Tutto questo, unito ad un'attenzione per le generazioni future, può cambiare enormemente un mondo che, come dice l'autrice, è stato avvelenato diventando una bomba ecologica”.

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