FERMO – Il Fermo Vocal Fest propone per domenica 5 novembre l’evento clou: l’esecuzione del “Vespro per la Beata (e Santissima) Vergine”, opera monumentale di Claudio Monteverdi del 1610. L’evento, di portata nazionale (ingresso gratuito), si terrà alle ore 17.30 nella chiesa Concattedrale di San Domenico e vedrà impegnati la Vox Poetica Ensemble, coro e strumenti. I numeri dei musicisti impiegati sono imponenti: 45 cantori (soprani, contralti, tenori e bassi), 5 solisti (due soprani e tre tenori), 16 strumentisti con strumenti barocchi (con violini, viole, cornetti, tromboni a tiro, dulciana, flauti a becco, organo, clavicembalo). Di spicco la partecipazione di Cristina Fanelli e Anna Piroli (soprani), Luca Cervoni, Marco Scavazza e Matteo Laconi (tenori), Alessandro Ciccolini (primo violino), Lorenzo Antinori (organo), Giulio Fratini (maestro del coro, organo e cembalo). La direzione è affidata al maestro Alessandro Quarta, docente del conservatorio di Verona e presidente della Fondazione italiana per la Musica Antica.
“Sarà un pomeriggio indimenticabile – sottolinea Claudio Laconi, anima della rassegna e presidente dell’associazione Musica Poetica di Fermo che organizza il Festival –. L’ascolto del Vespro per la Beata Vergine di Claudio Monteverdi equivale a un vero e proprio viaggio nel glorioso tempo della Repubblica Serenissima, in cui l’opera venne pubblicata nel 1610. Mi sia consentito di ringraziare il sindaco Paolo Calcinaro, l’assessore alla cultura Micol Lanzidei, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e il parroco di San Domenico, don Michele Rogante, per il continuo sostegno al Fermo Vocal Fest che di anno in anno sta crescendo di qualità e spessore portando a Fermo e nel Fermano appassionati e cultori di musica barocca da ogni angolo della penisola”. Questo pomeriggio lo stesso sindaco Calcinaro, l’Arcivescovo di Fermo, mons. Rocco Pennacchio, e il nuovo direttore del Conservatorio Piero Di Egidio saranno in prima fila ad ascoltare l’esecuzione dell’opera monumentale. Previsto il pubblico delle grandi occasioni, all’organizzazione sono giunte prenotazioni da varie regioni del centro Italia.
Con il Vespro, dedicato a Papa Paolo V, Monteverdi cercò in musica l’equivalente del Palazzo Ducale di Mantova, sfarzosamente ornato per esprimere lo splendore e la grandezza dei Gonzaga. Come in uso al tempo, la struttura musicale del Vespro è scandita da cinque Salmi. Nella versione monteverdiana, questi si basano sulla tecnica tradizionale del ‘cantus firmus’, la melodia sulla quale si erige l’intera composizione condotta a più voci, conferendo così alla musica un certo grado di coerenza e di somiglianza stilistica in accordo con l’ordine prescritto dei testi liturgici che garantiva l’esecuzione dei Salmi in qualunque festa in onore della Vergine. I quattro Mottetti a voci sole presenti tra i cinque Salmi del Vespro rappresentano invece i primi brani pubblicati da Monteverdi nel nuovo stile monodico, quello della seconda pratica, schiudendo le porte all’impiego del moderno accompagnamento strumentale del basso continuo. L’enorme varietà di forme e stili che convivono in questa composizione rendono dunque il Vespro della Beata Vergine un vero e proprio saggio delle straordinarie capacità tecniche ed espressive di Monteverdi, qui custodite in un’opera grandiosa quanto unica nel suo genere.
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