"Fermo sui libri", secondo appuntamento con il giornalista, filosofo Marcello Veneziani

FERMO - Dopo la seguitissima apertura con Corrado Augias e il suo viaggio quasi iniziatico attraverso il corpo e l'anima di Istanbul, Fermo sui Libri torna con un secondo appuntamento, anch'esso all'insegna del viaggio, stavolta verso il luogo di elaborazione del pensiero umano per eccellenza: il mito. La guida autorevole dell'incontro sarà stavolta un altro giornalista e appassionato filosofo, ovvero Marcello Veneziani, che racconterà la sua riflessione sul mito al pubblico di Fermo sui Libri nella Sala Convegni dell'Hotel Astoria di Fermo, l'11 maggio alle ore 21,15. Veneziani, nato a Bisceglie nel 1955, si è laureato in filosofia all'Università degli Studi di Bari Aldo Moro nel 1979 e ha iniziato la carriera di giornalista scrivendo per Il Tempo e successivamente per Il Giornale d'Italia, Il Giornale, Repubblica, Il Messaggero, La Stampa, Il Secolo d'Italia, Il Resto del Carlino e Il Giorno. Cura da decenni l'edizione di mezzanotte del Giornale-Radio Rai e partecipa come commentatore a molti programmi della rete ammiraglia. Amante della filosofia tradizionalista di Julius Evola, tende naturalmente al viaggio, inteso, come da cultura odissiaca, quale occasione per conoscere l'ignoto e raccontare (e raccontarsi) l'incontro/scontro con il differente esistente attraverso l'elaborazione intellettuale, filosofica e spirituale. Rispecchia il suo spirito riflessivo il volume che presenterà a Fermo sui Libri, dal titolo Alla luce del mito.

Qui Veneziani racconta il mito come lavorio concettuale, completamente umano, sugli altri mondi possibili, fuori dalla realtà e dall'illusione, che pongono la conoscenza dell'ignoto su un piano nuovo, dove essa può essere ordinata ed estetizzata. Il protagonista è colui che, volente o -più spesso- nolente, comincia un viaggio che lo costringe a fare esperienza di ciò che è differente da sé, come Ulisse con il mondo fuori Itaca, come Ercole con le fatiche che deve inseguire per cielo e terra, come Ocrisia davanti al consueto focolare che trasfigura davanti ai suoi occhi fino a prendere forme divine e inaspettate. Colui che conosce il diverso da sé percepisce questo incontro in maniera esistenziale, a tal punto da spiegarlo in maniera culturale, ordinarlo in un insieme di figure pregne di attributi e valori etici, morali e religiosi e collocarsi come protagonista che in esso riesce sempre a trovare la parte migliore di sé, quella umana, quella che ha la forza di sconfiggere l'inumano, l'irrazionale e il violento. Nel mito ognuno può elaborare sé stesso e riuscire ad accedere ad una “vita superiore”, ovvero alla creazione di quei fondamenti per definirsi e per accedere con un Io forte e saldo alle mille realtà che la vita ha da offrire.

Il mito si contrappone agli idoli, visioni della realtà elaborate dagli altri, guardati come qualcosa di grande, ma irraggiungibili, non vissuti, dove l'inganno sta proprio nella loro inumanità e impersonalità, non elaborabile dall'uomo in sé, ma la cui grande considerazione è imposta dalla logica del profitto che se ne ricava. Gli idoli nascono oggi nei campi della tecnica e della finanza, dilagano, ma lasciano dietro di sé insicurezza, impoverimento spirituale, il vuoto incolmabile del denaro che non riesce a colmare il bisogno dello spirito. Sulla riflessione di Veneziani, che contrappone la forza del pensiero (che vuole conoscere l'ignoto ed elaborarne il valore nel mito) all'idolatria nei confronti della tecnica (che promette di risolvere tutti i problemi della società moderna senza usare il pensiero ma solo il clic dello strumento elettronico), lavorerà anche il Caffè Scienza, la grande novità della terza edizione di Fermo sui Libri, a cura di Unicam, con un incontro tra pubblico ed esperti di scienza e tecnica dell'Università degli studi di Camerino dal titolo Insalate di Matematica, che si svolgerà il 26 maggio, alle ore 18.00, all’Artasylum di Fermo. Questo incontro preserale si propone di congiungere due mondi reali e uniti in possibilità, quello della letteratura e quello della scienza, e di realizzare il significato costruttivo del viaggio attraverso il loro incontro, ovvero imparare a farsi domande e cercare risposte nell'esperienza con il differente da sé, sia essa empirica o filosofica.

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