Eva Cantarella e Lucia Tancredi per il terzo appuntamento di "Fermo sui Libri"

FERMO - Fermo sui Libri 2018 arriva al suo terzo appuntamento sempre alla ricerca di una (piccola) patria che possa però essere davvero di una grande comunità umana. Protagoniste di questo nuovo incontro saranno la scrittrice locale Lucia Tancredi e la grande giurista e storica di genere Eva Cantarella, che saranno ospiti a Fermo, presso la Biblioteca Comunale “Romolo Spezioli”, il 17 Maggio alle ore 21,15 con un dialogo dal titolo Come uccidere il padre.

Eva Cantarella è nata a Roma nel 1936, è però cresciuta a Milano, dove si è laureata in Giurisprudenza, e ha perfezionato i suoi studi prima a Berkley e poi ad Heidelberg. Allieva del giurista Giovanni Pugliese, è stata docente per le Università di Camerino, Parma, Pavia, Austin, New York e infine Milano, dove ha insegnato per oltre quarant’anni amolte generazioni di giuristi che cosa il Diritto Greco e Romano hanno potuto e ancora possono insegnare per le dinamiche policulturali e globalizzatrici alle comunità del mondo.

Grande intellettuale e pioniera negli studi di genere, la Cantarella ha partecipato alla lotta politica per l’abolizione del delitto d’onore nel 1968 e ha portato alla ribalta in Italia la storia delle donne nell’antichità greca e romana, come conoscenza indispensabile per comprendere le radici della mentalità societaria contemporanea, che spesso limita e ostacola l’acquisizione e il mantenimento di diritti umani per le categorie deboli della comunità, tra cui quasi sempre le donne rientrano. Celebri sono i suoi scritti a riguardo: L’ambiguo malanno, Passato Prossimo, Itaca, donne, eroi e potere tra vendetta e diritto, L’amore è un Dio e Dammi mille baci.

A Fermo sui Libri presenta il suo nuovo volume, "Come uccidere il padre", uno studio sull’antichità quantomai attuale. In una società, come quella romana antica, dove la gerontocrazia e il patriarcato sono imperanti, la lotta per la supremazia di casta gentilizia alle porte, e i giovani sono completamente resi inermi dalla legge che da tutto il potere decisionale ai padri fino alla morte, come riusciranno essi a prendere in mano lo status quo e a garantire la sopravvivenza della comunità? Cosa possono fare, d’altro canto, oggi le nuove generazioni per spezzare la crisi che li vede inermi di fronte ai grandi poteri del mondo e cambiare le cose? Paul Veyne, storico francese dell’antichità romana, descriveva il giovane romano medio come un trenta-quarantenne che agogna al parricidio, perché solo la morte del padre e di tutti i poteri assoluti che rappresenta, può dargli la libertà e il potere decisionale per cambiare le cose. Potrà una simbolica morte del padre, intesa come morte di un modo di fare e governare la nostra (piccola) patria, che non riesce più a creare cittadini capaci di affrontare i grandi cambiamenti del mondo, trovare il coraggio di morire per poter rinascere con un nuovo concetto di patria, di cittadinanza, ma soprattutto di comunità umana?

Questa e molta altre questioni saranno dibattute nel dialogo tra la giurista e la nota scrittrice Lucia Tancredi, pugliese di nascita e maceratese di adozione, scrittrice e insegnante di letteratura, con la speciale capacità di cogliere, nei suoi romanzi e nelle sue biografie, la forza e l'intelligenza dei personaggi femminili più insospettabili e della loro incredibile dote di moderare e indirizzare i grandi cambiamenti del mondo, come Monica d'Ippona, madre di Sant'Agostino, Ildegarda di Bingen, mistica visionaria medievale e Giulia Schucht, compagna di Antonio Gramsci.

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