Alla scoperta della memoria del sottosuolo: Le attività del Gruppo Speleo Cavità Artificiali CAI di Fermo

FERMO - C’è un mondo sotto i nostri piedi che non conosciamo. Un mondo fatto di cunicoli, di cavità, un vero e pro-prio universo da esplorare e da capire. E qui entra in gioco il Gruppo Speleo Cavità Artificiali CAI Fermo che nasce nel 1995 su iniziativa di alcuni soci del Club Alpino Italiano appassionati di speleologia e storia locale dando origine ad una compagnia tesa alla ricerca di Cavità sotterranee in ambiente urbano, insomma una “speleologia archeologica”. Con queste condizioni il Gruppo si consolida dopo una prima esplorazione in un cunicolo situato all’interno delle Grandi Cisterne Romane di Fermo, un condotto allora non conosciuto agli studiosi di archeologia, e mai indicato sia nei testi di storia locale, né nelle descrizioni delle visite guidate all’interno della grande opera romana di via Paccarone.

La ricognizione condotta con grande spirito di avventura, si è rivelata di interesse storico-archeologico oltre che una esperienza veramente stimolante. L’attrazione per questa opera sotterranea ha stimolato nell’immediato la stesura di una documentazione fotografica inedita ed una rilevazione strutturale comprendente anche una esatta planimetria dell’impianto; uno studio storico successivo ha consentito l’elaborazione di una scheda completa della rilevazione. Il Gruppo inizia così, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale, la straordinaria avventura nel sotto-suolo di Fermo con lo scopo di perlustrare, catalogare gallerie e pozzi non più percorsi da secoli, un’opera pianificata, impegnando appassionati e volontari in un lavoro mai realizzato prima. Le ricerche effettuate hanno portato alla scoperta di altri cunicoli la cui storia, ormai dimenticata e persa nell’oblio, viene recuperata alla memoria. Parliamo di 25 cunicoli e cavità in ottimo stato di conservazione con percorsi variabili rilevati per oltre 2000 metri; a queste sono seguite poi altre esplorazioni riguardanti altre gallerie individuate, con lavori di apertura di vecchi e nuovi tamponamenti eseguiti impropriamente. E’ stato così possibile censire e fotografare la rete sotterranea dei sistemi ipogei della città di Fermo per ottenere tutte le informazioni, i valori della memoria storica conservata nel sottosuolo. E’ così ora possibile dare vita ad uno stimolante dibattito, formulare nuove ipotesi sull’urbanistica dell’antico municipio, focalizzando l’interesse su opere e strutture sotterranee, sugli antichi acquedotti e cisterne che alimentavano le antiche fontane della città romana e medioevale. Grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Fermo, che nel frattempo, ha favorito le ricerche e le rilevazioni speleologiche, è stato pubblicato nel 1999 il volume “Pozzi e cunicoli romani e medievali di Firmum Picenum” che racconta la storia di queste fantastiche esplorazioni e ricompone attraverso molteplici tasselli la memoria storica del sottosuolo fino a ieri sconosciuta.

“Senza nominare direttamente i componenti del Gruppo Speleologico, che hanno contribuito fattivamente alla riuscita della pubblicazione sopra citata – spiega il coordinatore del Gruppo Speleo CAI Fermo Massimo Spagnoli - voglio esprimere il mio apprezzamento ai volontari che, continuando le ricerche estese a tutto il territorio Fermano e ai suoi castelli, hanno anche collaborato ad una seconda pubblicazione dal titolo “Fermo nascosta e segreta, viaggio nella città sotterranea”. Questo volume aggiunge un contributo alla conoscenza delle opere e strutture sotterranee del territorio mediante una sistematica opera di ricerca e di uno studio analitico avviato da tanti anni, dopo quelli di Firmum Picenum. Nuove indagini, in collaborazione con altre Associazioni culturali, Amministrazioni comunali sono state condotte e si conducono ancora nei meandri delle fortezze Picene. In questo modo si traducono le presenze plurisecolari delle opere sotterranee rimaste nascoste per un periodo così lungo con esplorazioni e studi connessi alla ricerca del passato. Si sono scoperti così nuovi mondi reali, concreti, tangibili, che forniscono argomenti per una nuova costruzione storica delle città, nel sottosuolo delle quali, emergono i luoghi più antichi, particolarmente i percorsi riconducibili alle fabbriche dell’acqua”.

L’impegno del Gruppo resta costante ed i programmi di ricerca si susseguono su tutto il territorio: sono state indagate le cavità artificiali di Ripatransone, enormi labirinti sotterranei sul colle, i cunicoli del Castello di Grottammare, censiti e catalogati, dei quali è stato pubblicato il volume “I sistemi ipogei di Grottammare”, le meravigliose grotte del centro storico di Montegranaro pubblicate in “Montegranaro sotterranea – lineamenti del sottosuolo nell’antichità”, i sistemi sotterranei della Fonte di Papagnano a Petritoli, l’acquedotto sotterraneo a Fontebella di villa Passeri a Montegiorgio e tante altre cavità artificiali, le cui ispezioni con relative schede, finora 72, sono depositate presso la Biblioteca Comunale di Fermo in un fondo dal titolo “Speleologia – Esplorazioni - Fermo territorio”.

“Attualmente – conclude Spagnoli - gli speleologi, utilizzando informazioni storico-bibliotecarie, ricercano sistematicamente i sottosuoli dei paesi piceni, spesso con successo, evidenziando siti sconosciuti che, attraverso analisi e diagnosi, vengono compiutamente resi noti. Ultime avventure ed esplorazioni sono state le cisterne e i traversanti sotterranei di fonte Zoppa di Montegranaro, il cunicolo drenante di fonte San Pietro a Grottazzolina; antichi acquedotti ancora funzionanti”.

Questi gli appuntamenti in programma: 31 marzo escursione e ricerca fonti storiche a Fermo; il 28 aprile si va a Montottone per l’esplorazione e il censimento di cisterna e cunicolo fonte Santa Maria. Sme-rillo è protagonista il 26 maggio con l’esplorazione della grotta cunicolo fonte Smerillo. Il 30 giugno verrà esplorato il cunicolo “Fontanelle” di Sant’Elpidio a Mare mentre il 28 luglio ci si sposterà a Santa Vittoria in Matenano, presso il cunicolo-acquedotto di Fonte Panaioli. Il 25 agosto stimolante ricerca delle grotte Ciconi di Montefalcone Appennino, il 29 settembre si va nelle Grotte Colle di Guardia di Ripatransone, il 27 ottobre sarà la volta di Comunanza, con la ricerca nei sotterranei di Santa Maria a Terme. L’attività 2018 si conclu-derà il 24 novembre con il “Progetto Fontane”: escursione, ricerche e censimento delle fonti storiche.

Tutti possono partecipare, per sapere come e per altre eventuali informazioni contattare Massimo Spagnoli, tel. 338.4458782, o andare nel sito www.fermosotterranea.it

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