Afghanistan: emergenza continua. Si è svolto a Fermo un seminario per approfondire l'argomento

FERMO - Si è svolto nei giorni scorsi, presso la Sala della Croce Verde di Fermo, il seminario su “Afghanistan:corridoi umanitari e diritti universali”, organizzato dal Comitato antirazzista “5 Luglio” in collaborazione con il Progetto SAI ( ex SPRAR) di Fermo.

A portare il loro contributo l'Avv. Daniele Valeri, socio ASGI (Ass,Studi Giuridici Immigrazione) e dell'ODV Avvocati di Strada, e Pierfrancesco Curzi , giornalista de Il Fatto quotidiano e de Il Resto del Carlino, autore di vari reportage da zone di conflitto e flussi migratori. L'incontro, molto partecipato, accreditato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Fermo, e tramesso anche da remoto, ha fatto innanzitutto il punto sulla situazione politica interna del Paese:quasi 11 milioni di cittadini afghani in uno stato di emergenza o grave crisi alimentare,decine di migliaia di persone costrette ad abbandonare le loro case e ad aggiungersi ai più di 5 milioni di sfollati interni già presenti nel paese , persecuzioni nei confronti delle minoranze religiose ed etniche ( come gli Hazara), ulteriore aggravamento della condizione delle donne a cui è sempre più impedito l'accesso ai luoghi di lavoro ,all'istruzione , alla cultura e allo sport.

I due relatori hanno analizzato nello specifico anche le problematiche dei visti umanitari e dei ricongiungimenti familiari per garantire il diritto di asilo alle persone in fuga, e più in generale hanno rimarcato il cinismo e l'ipocrisia dell'Unione Europea, che continua ad alzare muri e a bloccare in Africa e sulla rotta balcanica migliaia di profughi che cercano di mettersi in salvo da guerre, persecuzioni, miseria.

L'avvocata Maria Gabriella Caliandro, moderatrice dell'incontro , ha sottolineato la centralità del ruolo dell'avvocatura nella tutela dei diritti umani e la necessità di risolvere le problematiche emerse in queste ultime settimane, durante la presa in carico delle numerose richieste di ricongiungimento familiare pervenute all'ufficio immigrazione patronato INCA CGIl di Fermo. A seguito della chiusura dell’Ambasciata di Kabul e dell’impossibilità di raggiungere quella di Islamabad è indispensabile predisporre con urgenza linee guida che indichino procedure alternative di legalizzazione dei documenti.

Alessandro Fulimeni, del Servizio Rifugiati SAI/SPRAR nonché membro del Comitato 5 Luglio, ha proposto una disamina sul populismo penale che in questi ultimi anni si connota sempre più per massicce violazioni dei diritti umani e ha sottolineato come il dramma dell’Afghanistan deve costituire occasione per ampliare e consolidare il sistema di accoglienza e protezione nel suo complesso, senza riproporre nuovamente lo stesso approccio emergenziale che da decenni ne blocca uno sviluppo adeguato ed efficiente.

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