Superbonus, il volano che l'edilizia non può perdere

MARCHE - “Ristrutturare casa a costo zero e ridare lavoro alle imprese del settore edile. Questo c’è dietro l’azione del Governo che ha promosso il Superbonus con detrazione al 110%. Ma non è un percorso semplice, anche per il fattore tempo che sarà determinante sia per la scadenza del beneficio, che speriamo sia prorogata rispetto a dicembre 2021, sia in termini di attuazione della legge, che ci attendiamo entro l’estate” sottolinea Stefano Violoni, presidente Ance Fermo.

Cosa si può fare? si chiedono tanti imprenditori. “Aspettiamo la revisione dell’Agenzia delle Entrate, prevista nel giro di un paio di settimane. Per averlo bisogna soddisfare uno dei tre obiettivi: miglioramento di due classi energetiche, miglioramento sismico o nuovi impianti centralizzati. A questi si possono agganciare anche interventi minori: impianti solari o infissi, per esempio” prosegue Violoni.

Il presidente Ance Fermo ricorda anche che il Superbonus non cancella, anzi amplia, gli altri in vigore, come il bonus facciate che ha detrazioni fino al 90%. “Questa è la base normativa, poi c’è l’attuazione. Determinante è far sì che i lavori siano davvero a costo zero per le persone, in modo da favorire l’avvio dei cantieri. Per fare questo un ruolo lo giocano le banche e proprio agli istituti di credito mi rivolgo”.

La richiesta degli imprenditori associati a Confindustria è chiara: “Le banche del territorio devono agire e finanziare queste operazioni. Le banche le abbiamo sostenute noi imprese insieme con i correntisti, ora le banche hanno la possibilità di creare lavoro, economia e ricchezza. Chiaro che operazioni di questo genere poi creano fiducia e avvicinano nuovi clienti agli istituti stessi”.

Dietro questo Superbonus per Violoni ci sono tre vantaggi reali: “Il primo è per la banca che finirà per guadagnare da una operazione che favorisce imprese e famiglie; il secondo è che lo Stato va a eliminare, o quantomeno a ridurre, il lavoro in nero visto che ogni passaggio dovrà essere fatturato; il terzo è che l’impresa avrà il lavoro garantito, visto che c’è la banca a coprire la spesa. Banca che, tra l’altro, oggi, riceve denaro a tasso negativo, per cui ha un vantaggio ulteriore dall’operazione che le permette di non tenere il denaro fermo”.

Per il mondo dell’edilizia il Superbonus è un volano, ma le imprese devono capire le opportunità. “E questo ancora non è chiaro a tutti. Lavoro, massa salariale e spazio per tanti piccoli artigiani, dagli idraulici agli elettricisti fino a chi si occupa di infissi. È un treno da non perdere, speriamo che tra modifiche e conversione in legge non passi troppo tempo. E che le banche non si affidino al merito di credito ma finanziano senza vincoli imprese che generano lavoro”.

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