Servigliano, una toccante cerimonia per ricordare Giovanni Palatucci

SERVIGLIANO - La mattina di martedì 9 febbraio, davanti all’ex Stazione Ferroviaria del Comune di Servigliano, oggi “Casa della Memoria” in ricordo delle persone deportate dal Campo di Concentramento, ha avuto luogo la cerimonia in ricordo del Commissario della Polizia di Stato Giovanni Palatucci, ultimo Questore della provincia di Fiume, deportato al Campo di sterminio di Dachau nel quale è deceduto il 10 gennaio 1945.

A Giovanni Palatucci, al quale è stata conferita nel 1995 la Medaglia d’oro al Merito Civile, è stato riconosciuto, nel 1990, il titolo di “Giusto fra le Nazioni” per aver aiutato migliaia di ebrei italiani e stranieri a sfuggire alle deportazioni nei campi di concentramento nazisti, forte della sua fede e della convinzione che il compito principale della Polizia di Stato e della sua funzione di Questore consisteva nel prestare un servizio alla collettività, di essere sempre vicino alle persone per aiutarle soprattutto nelle difficoltà, precursore di quel concetto di “polizia di prossimità” che è alla base dell’agire quotidiano delle donne e degli uomini della Polizia di Stato.

La cerimonia, alla quale hanno partecipato il Sig. Prefetto di Fermo, il Sindaco di Servigliano, l’Arcivescovo di Fermo, il Questore, i Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Presidente dell’Associazione “Casa della Memoria”, rappresentanti dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, delle Organizzazioni Sindacali del personale della Polizia di Stato e delle Amministrazioni locali, si è svolta in forma sobria in considerazione della situazione pandemica in atto.

Al termine delle allocuzioni del Questore, del Sig. Prefetto e del Sindaco del Comune Fermano, che hanno sottolineato l’importanza ed il valore della figura di Giovanni Palatucci, il quale non ha esitato a sacrificare la propria vita per salvare quella di migliaia di persone innocenti e che deve costituire, ogni giorno, uno spunto di riflessione anche per le generazioni future, è stata messa a dimora una pianta di ulivo, simbolo della memoria di quanti hanno perso la vita nei campi di concentramento e del sacrificio di coloro che si sono opposti, con ogni mezzo, alla barbarie dello sterminio.

Nel ceppo di un vecchio albero è stata collocata una targa commemorativa di Giovanni Palatucci affinché ogni persona che visita la Casa della Memoria o passa vicino al Parco della Pace, possa conoscere la figura dell’ex Questore di Fiume ed il suo imperituro esempio e del sacrificio della vita per la salvezza di migliaia di persone innocenti.

Per il Parco della Pace, ex Campo di deportazione, che dal 1943 al 1944 è stato utilizzato per l’internamento degli ebrei, sia italiani che stranieri, dal quale sono stati trasportati ai campi di sterminio, si è recentemente concluso l’iter parlamentare per il riconoscimento quale Monumento nazionale, è da oggi anche il simbolo della memoria del coraggio e del rispetto della vita dei servitori dello Stato, dei quali Giovanni Palatucci è un simbolo di riscatto per tutta l’umanità.

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