Scoperta finta asta giudiziaria on line. Denunciato il responsabile

FERMANO - Il sogno di acquistare una casa a Bologna si è trasformato in un vero incubo per una coppia fermana che, senza saperlo, si è trovata ad essere vittima di una truffa online. Infatti, l’attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza di Fermo in seguito alla querela sporta dalla parte offesa ha consentito di scoprire una fittizia vendita immobiliare all’asta e di denunciare un soggetto che, in qualità di delegato e fiduciario, ha pubblicato, su un sito internet creato per l’occasione, un falso annuncio reclamizzante la vendita all’incanto di un appartamento ubicato a Bologna, corredato da perizie, planimetrie, documenti catastali, fotografie e provvedimenti giudiziari; documenti in realtà riferibili solo in parte all’immobile falsamente messo in vendita.

La coppia fermana tratta in inganno, non accorgendosi di essere vittima di una truffa, ha versato il 10 per cento del prezzo pattuito a titolo di caparra per l’acquisto dell’abitazione (circa 15.000 euro); l’acconto è così finito sul conto corrente gestito dal truffatore che, dopo aver indebitamente incassato l’anticipo versato con bonifico bancario, ha rimosso dal web ogni traccia riconducibile all’annuncio.

Le indagini condotte dai militari operanti, coordinate dall’Autorità Giudiziaria di Fermo, hanno consentito, però, di comprovare l’inesistenza dell’asta, ovvero che l’immobile non è mai stato posto in vendita, circostanza che ha determinato la denuncia del soggetto ritenuto responsabile - un cittadino italiano residente a Carmagnola - per il reato di truffa, punito dall’articolo 640 del Codice Penale con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 51 a 1.032 euro. L’attività rientra tra le missioni istituzionali affidate al Corpo della Guardia di Finanza, impegnato costantemente nella prevenzione e nella repressione degli illeciti commessi con artifici e raggiri a danno dei cittadini, per contrastare ogni attività illegale perpetrata da coloro che, inducendo terzi ignari in errore, conseguono un ingiusto profitto patrimoniale. A tal fine, le indagini sono tuttora in corso.

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