SANT'ELPIDIO A MARE – In merito alla vicenda della chiusura del punto vendita Prada presso Il Castagno, in zona Brancadoro, di cui si è avuta notizia nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale è vicina ai dipendenti e fornisce delle precisazioni circa le questioni di competenza dell’ente.
“Non conosciamo le motivazioni che sono alla base della scelta fatta da Prada – dice l’Assessore all’Urbanistica Norberto Clementi - pensiamo sia dovuta ad una riorganizzazione interna di questo grande marchio del lusso mondiale che, forse, sta modificando la propria rete di vendita. Mi preme però precisare che, per quanto riguarda l’aspetto urbanistico legato a quella complesso commerciale, l’ente ha chiuso l’iter a giugno 2021, sostituendosi ai privati, predisponendo ed approvando la variante alle norme tecniche, inserendo la grande struttura di vendita. Spetta ora ai privati/ proprietari, che sono diversi, predisporre la pratica commerciale ed è ciò che stanno facendo. Per chiarezza in merito alle procedure: appena riceverà tutta la documentazione prevista il SUAP convocherà la relativa conferenza dei servizi e rilascerà il titolo unico, come previsto dalle norme. L'attività di vendita di Prada, come quella degli altri negozi, non si è mai interrotta durante il perfezionamento dei vari iter e avrebbe quindi potuto continuare."
“I nostri uffici hanno seguito da vicino la questione urbanistica che riguarda Prada – aggiunge il Sindaco, Alessio Terrenzi - con la supervisione dell’Assessore Clementi; la decisione di chiudere il punto vendita non ha niente a che vedere con l’iter burocratico urbanistico che, appunto, si è a suo tempo concluso. Vorrei che questo fosse chiaro perché più volte mi è capitato di leggere e sentire affermazioni non precise a tal proposito: quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto”.
“I nostri uffici hanno seguito da vicino la questione urbanistica che riguarda Prada – aggiunge il Sindaco, Alessio Terrenzi - con la supervisione dell’Assessore Clementi; la decisione di chiudere il punto vendita non ha niente a che vedere con l’iter burocratico urbanistico che, appunto, si è a suo tempo concluso. Vorrei che questo fosse chiaro perché più volte mi è capitato di leggere e sentire affermazioni non precise a tal proposito: quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto”.
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