Ruba un cellulare, rintracciato dalla Polizia grazie al segnale Gps

PORTO SAN GIORGIO - Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, si rappresenta che gli uomini delle Volanti della Questura di Fermo, nel primo pomeriggio del 15 ottobre, a seguito di una segnalazione pervenuta al 112 N.U.E., si recavano a Porto San Giorgio nei pressi di un’immobile dove, sul posto, vi era una donna che dichiarava di aver subito un furto.

Nella circostanza quest’ultima affermava, formalmente, che nella notte appena trascorsa, mentre si trovava in un locale da ballo di Civitanova Marche, qualcuno le aveva rubato il costoso telefono cellulare e che, una volta attivata l’applicazione di geo localizzazione “trova il mio I-Phone”, aveva scoperto che il dispositivo si trovava all’interno di un’abitazione di Porto San Giorgio. Gli agenti, una volta acquisite le circostanziate dichiarazioni della vittima del furto e verificato il segnale GPS, prese informazioni da una ragazza che stava uscendo dallo stabile, riuscivano a individuare subito un appartamento: lì si trovava il dispositivo mobile. Infatti in quella casa, una giovane straniera, al momento priva di documenti, era rincasata con la scusa di dover prendere un documento di riconoscimento, ma si tratteneva in maniera sospetta all’interno dell’appartamento. In quel frangente i poliziotti decidevano di salire al piano, dove trovavano la madre della donna che dichiarava di aver notato un nordafricano amico della figlia uscire repentinamente dalla camera da letto e per poi entrare in bagno e chiudere la porta solo per pochi secondi.

Dopo tale dichiarazione, gli operatori, accedevano all'interno del bagno e dalla finestra costatavano, che al piano terra vi era un giardino condominiale ed in corrispondenza della finestra notavano un calzino di lana nero che presentava una forma anomala.

Pertanto i poliziotti scendevano nei pressi del portone di ingresso dello stabile e recuperavano il calzino ove all'interno si rinveniva un cellulare come descritto dalla denunciante.

Al termine degli accertamenti, gli agenti accompagnavano in Questura il nordafricano per essere sottoposto ai rilievi foto segnaletici poiché sprovvisto di qualsivoglia documento identificativo. A seguito dell’identificazione si appurava che lo stesso avesse diversi precedenti di polizia e per quanto nuovamente commesso ed accertato, veniva denunciato per ricettazione. Al termine delle attività descritte, il cellulare veniva successivamente restituito al suo legittimo proprietario.

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