MARCHE - “Ad un mese dal voto referendario dell’8/9 giugno, vige un silenzio assoluto sui temi e sui quesiti. La settimana scorsa abbiamo denunciato l’assenza della Rai e di tanti media marchigiani; in settimana sono giunte le dichiarazioni dei principali partiti di Governo nazionale che hanno invitato a disertare le urne. Nelle Marche, nessuno del governo regionale e dei partiti della maggioranza si è ancora pronunciato rispetto ai quesiti ma, in attesa di capire come intendono porsi e cosa hanno da dire agli elettori marchigiani, parleremo alle persone reali in carne e ossa”.
Con queste parole la Cgil Marche anticipa che in tutte le Marche sono previsti già da domani, 10 maggio, momenti di confronto e di dibattito; nelle ultime settimane la Cgil sarà presente con una lunga serie di appuntamenti nei mercati, alle sagre e alle fiere, ai concerti, alle mostre ma anche nelle scuole, nei teatri , nei centri commerciali e in tutti i luoghi di aggregazione della regione.
Sono 15 le iniziative in calendario sabato 10 maggio. Volantinaggi, comizi e banchetti si svolgeranno a San Benedetto, Ascoli, (centri commerciale), Spinetoli, Senigallia (lungomare), Jesi (davanti liceo), Ancona, (Teatro delle Muse - prima dello spettacolo), Fermo (anfiteatro), Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio (rotonda lungomare), Macerata, Ripe San Ginesio (Fiera), San Severino (mercato), Potenza Picena, Urbino, Fano (mercato).
“Il nostro obiettivo è quello di superare i 640.000 voti per i 5 quesiti nelle Marche che costituirebbero il quorum. Alle scorse politiche votarono il 68% dei marchigiani, alle europee/amministrative appena il 54%: e’ chiaro che, senza la partecipazione, rischia di svuotarsi la democrazia.” sostiene Daniele Boccetti, CGIL Marche
“Il silenzio intorno ai referendum è un pessimo segnale – conclude Giuseppe Santerelli, segretario generale Cgil Marche -, interroga sulla qualità della nostra democrazia. L’invito a non andare a votare erode la leale competizione tra le legittime ragioni dei sostenitori. Sarebbe importante capire anche l’opinione di chi governa il territorio marchigiano. Di fronte a questioni dirimenti, è necessario esporsi ed esprimersi”.