FERMANO – Il caso del progetto Ciip finisce in Regione. A portarcelo è il consigliere del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, il quale ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla giunta regionale che sarà discussa nella seduta dell’Assemblea legislativa delle Marche in programma martedì prossimo.
“Vogliamo vederci chiaro – spiega Cesetti – e capire se le autorizzazioni concesse e i finanziamenti assegnati con il Pnrr siano conformi e compatibili con le disposizioni legislative nazionali ed europee. Anche perché stiamo parlando di un progetto che, captando 200 litri al secondo di acqua dal fiume Tenna tra i comuni di Montefortino e Amandola, per convogliarli poi verso un sito di potabilizzazione a Comunanza e immetterli successivamente in rete per raggiungere la costa, rischia di avere un impatto ambientale devastante non solo sullo stesso Tenna, ma pure sull’intera area montana e le valli interne. E non ci vengano a raccontare che il progetto è necessario per mitigare il rischio di una crisi idrica durante l’estate nella provincia di Ascoli, perché lo stesso problema potrebbe investire anche il fermano. Piuttosto spieghino perché Ciip e Ato 5 non hanno pensato a una soluzione simile sul fiume Tronto, che tra l’altro vanta una portata maggiore del Tenna. Sarà forse perché lì i Comuni hanno chiuso subito le porte a quel tipo di progetto?”.
A finire nel mirino di Cesetti c’è anche l’atteggiamento tenuto nei confronti delle popolazioni locali dall’azienda, dall’Ato 5 e dal Consorzio di Bonifica delle Marche che stanno redigendo il progetto. Nessun rappresentante di questi tre soggetti, infatti, nonostante fossero partiti gli inviti ufficiali, ha ritenuto opportuno prendere parte all’assemblea pubblica organizzata lo scorso 10 giugno a Servigliano dal neo “Coordinamento difesa Fiume Tenna” per confrontarsi sul progetto insieme alle associazioni, ai sindaci e ai cittadini della vallata.
“Disertare il confronto – attacca Cesetti - non è mai un bel segnale. Ma ancora di più ci sorprende che neppure la Regione Marche abbia considerato necessario convocare un tavolo tecnico prima di rilasciare le autorizzazioni a Ciip e Ato 5. Considerato che è stato ipotizzato anche il ricorso alla competente Autorità giudiziaria per verificare se siano state violate norme, principi e regole, sia a livello giuridico nazionale che in riferimento alla Comunità Europea, ritengo opportuno che la giunta regionale faccia immediatamente chiarezza sul suo operato”.