SANT’ELPIDIO A MARE – Nella sua monumentale opera “De Thermis” pubblicata a Fenezia nel 1571 (seguirono altre sette edizioni in tutta Italia e all’estero) Andrea Bacci studiò e trattò di 345 acque e fonti, di 142 fiumi, 43 mari, 34 laghi. Di ognuno descrisse natura e bontà delle acque, descrisse le terme ognuna per le sue caratteristiche con indicazioni specifiche delle cure. Fece di più: le descrisse secondo un criterio territoriale, anticipando il concetto delle tipicità e del turismo termale, descritto non solo per le cure ma anche per il tempo libero e la convivialità.
Di questa modernità del Bacci si è parlato, nel 5° centenario della nascita avvenuta a Sant’Elpidio a Mare nel 1524, hanno parlato al Panorama Café il presidente dell’Academia Elpidiana Giovanni Martinelli, che da decenni studia il personaggio e la sua opera, e Daniele Travaglini, consulente medico delle Terme di Sarnano e di Tolentino.
L’iniziativa, promossa dall’Academia Elpidiana, ha avuto lo scopo di far conoscere la principale attività dello scienziato elpidiense, universalmente riconosciuto per il “De Thermis” e per altre opere sullo stesso tema, come il padre dell’idroclimatologia.